L'Intervista

Nancy Musciarelli, presidente di Mifido

Nancy Musciarelli è la presidente di MiFido un’Associazione animalista nata nel 2014 a San Pietro Clarenza in provincia di Catania, gestita interamente dagli sforzi di volontari.

Qual è la storia del tuo rifugio e come sei arrivata a dedicarti a questo lavoro?

Il rifugio Mifido è nato  grazie a due volontarie, inizialmente come uno spazio temporaneo per accogliere pochi cani randagi salvati dalla strada e poi man mano il Comune di San Pietro Clarenza ha contribuito dando uno spazio più ampio ed stata creata un’associazione. Io ho iniziato nel 2015 come aiutante per le pulizie dei box fino a quando nel 2016 sono diventata il presidente. L’amore per gli animali mi ha sempre accompagnato nella vita e dal  momento che ho vissuto la realtà del rifugio, ho capito che questa sarebbe stata la mia missione: offrire una seconda possibilità a chi non ha voce.

Quanti cani ospita attualmente il tuo rifugio e come gestisci le loro esigenze individuali?

Attualmente ospitiamo circa 35 cani. Ogni cane ha la propria scheda personale, con informazioni su salute, comportamento, alimentazione e progressi. Il nostro staff e i volontari seguono una routine quotidiana di cura, gioco e interazione, e ci avvaliamo anche della consulenza di educatori cinofili e veterinari.

Come selezioni i cani da adottare e quali sono i criteri per l’adozione?

Non selezioniamo i cani da adottare: tutti i nostri ospiti hanno diritto a trovare casa. Tuttavia, siamo molto attenti nella selezione delle famiglie adottive. Valutiamo l’ambiente domestico, lo stile di vita, la presenza di altri animali e l’esperienza con i cani. Preferiamo fare colloqui approfonditi e preaffidi per assicurarci che l’adozione sia consapevole.

Qual è il processo di socializzazione e riabilitazione per i cani che arrivano al rifugio?

Ogni cane viene accolto con calma, valutato dal punto di vista sanitario e comportamentale, e inserito gradualmente nel nuovo ambiente. I più timorosi vengono seguiti con percorsi individuali, che includono passeggiate, gioco, training positivo e interazione controllata con altri cani. L’obiettivo è sempre costruire fiducia.

Come gestisci i casi di cani con problemi di salute o comportamentali?

Abbiamo una rete di veterinari con cui collaboriamo regolarmente per i casi clinici. Per i problemi comportamentali, ci affidiamo a educatori esperti. A volte i cani più difficili richiedono mesi di lavoro, ma nessuno viene escluso. Il tempo e la pazienza fanno miracoli.

Qual è il ruolo della comunità locale nel supportare il tuo rifugio?

La comunità è fondamentale: alcuni donano cibo o coperte, altri ci aiutano con delle donazioni. La vicinanza della gente ci dà la forza per andare avanti.

Come raccogli fondi per sostenere le attività del rifugio?

Utilizziamo diversi canali: i social che hanno il potere di fare conoscere i nostri cuccioli e la nostra realtà, donazioni private, eventi benefici, mercatini solidali e vendita di gadget.  A volte riceviamo piccoli contributi pubblici, ma la maggior parte delle risorse arriva da persone che credono nel nostro lavoro.

Quali sono le principali sfide che affronti nella gestione del rifugio?

Le difficoltà economiche sono una costante, così come la burocrazia e la mancanza di spazio nei momenti di emergenza. Ma forse la sfida più grande è il carico emotivo: ogni cane porta una storia difficile, e non sempre riusciamo a salvare tutti.

Come gestisci lo stress e la fatica lavorando con i cani?

È un lavoro totalizzante. Cerco di ritagliarmi dei momenti di pausa, mi confronto spesso con altri colleghi del settore e, quando posso, passo del tempo in silenzio con i cani: il loro affetto è la migliore terapia.

Qual è il momento più gratificante del tuo lavoro al rifugio?

Vedere un cane impaurito che finalmente scodinzola o trova una famiglia è un’emozione difficile da descrivere. Ogni adozione è un piccolo miracolo che ci ripaga di ogni fatica.

Come collabori con altri rifugi o organizzazioni per cani?

Non collaboriamo con nessuna associazione o rifugio ma nonostante tutto tra volontari ci confrontiamo e quando si può ci supportiamo, perché i rifugi e associazioni lavoriamo tutti per lo stesso obiettivo, quello di ridare dignità e una nuova vita ai nostri cani.

Cuori grandi al servizio degli animali: le volontarie del rifugio MiFido.

Nel cuore della missione dell’associazione MiFido ci sono persone straordinarie che ogni giorno si dedicano con passione e sacrificio al benessere degli animali. Tra loro, Maria Concetta Pellegrino, instancabile volontaria impegnata nel delicato e prezioso compito delle adozioni, si distingue per la sua sensibilità e dedizione nel trovare una famiglia a ogni cane. Accanto a lei, Lucia Trabanelli, volontaria proveniente dal Nord, collabora attivamente con il gruppo delle zie/zii, contribuendo al mantenimento dei cani a distanza e offrendo supporto costante alla struttura. Il rifugio MiFido va avanti anche grazie all’impegno quotidiano di un’intera rete di volontarie e volontari che, con amore e determinazione, si prendono cura di ogni animale rispettandone le singole esigenze. A loro va un ringraziamento speciale: Lidia, Valeria, Antonella, Lucia, Salvo, Giuseppe, Alessandra, Francesca, Rossana, Sara C. Melita, Alessia, Rita, Sara O., Rosy, Micole, Gianni, Aurora e Katharina. Grazie al loro lavoro silenzioso ma fondamentale, MiFido continua a essere un punto di riferimento per tanti cani in cerca di amore e di una nuova vita.

Quali sono le tue opinioni sulla legislazione e le politiche relative ai cani senza padrone?

C’è ancora tanta strada da fare. Servirebbero più controlli, incentivi alla sterilizzazione, educazione nelle scuole e sanzioni per chi abbandona. La legge esiste, ma spesso viene applicata poco o male.

Come educate i nuovi proprietari di cani sui bisogni e le esigenze dei loro animali?

Offriamo incontri formativi e supporto post-adozione. Spieghiamo l’importanza di una corretta alimentazione, del movimento quotidiano e soprattutto della relazione emotiva col cane.

Qual è il tuo messaggio per le persone che considerano di adottare un cane dal rifugio?

Adottare significa cambiare la vita di un animale e anche la propria. I cani di rifugio sono grati, resilienti e pieni d’amore da dare. Non cercate il cane perfetto, ma quello che saprà essere perfetto per voi.

Cosa ti auguri per il futuro del tuo rifugio e per la comunità dei cani senza padrone?

Mi auguro un mondo dove i rifugi non siano più necessari, dove ogni cane abbia una casa e sia trattato con rispetto. Fino ad allora, continueremo a fare la nostra parte, con amore e determinazione.

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