Musica

Mario Venuti e Daniele Gangemi infiammano Taormina

In linea con il caldo anomalo e cocente di questi ultimi giorni in Sicilia, la proiezione del documentario sulla vita dello straordinario cantautore Mario Venuti dal titolo “Qualcosa brucia ancora”, scritto e diretto da Daniele Gangemi e prodotto da Claudio Bucci per Toed Film, ha letteralmente incendiato la sala del Palazzo dei Congressi del Taormina Filmfest martedì 28 giugno, aggiudicandosi il consenso unanime del pubblico e della critica.

Presentato in anteprima mondiale come evento speciale, il documentario, che mutua il titolo da uno dei brani di maggiore successo del noto ed apprezzato artista etneo, vuole essere l’occasione cinematografica per ripercorrere la storia di uno dei più importanti cantautori siciliani contemporanei, dai primi ricordi, quando era ancora un bambino, agli esordi nel mondo della musica in una Catania ancora misteriosa ed underground, passando per l’esperienza decennale ed unica con i Denovo in giro per l’Italia, a contendersi il primato di band del momento con gli amici Litfiba, per poi arrivare alla straordinaria ed irripetibile carriera che lo avrebbe visto mettersi in gioco e riagganciare il successo come solista.

Un vero e proprio “viaggio” entusiasmante tra i ricordi e la storia, con aneddoti e riflessioni affettuose e toccanti che coinvolgono anche figure di spicco della scena musicale italiana come Franco Battiato, Piero Pelù, Ghigo Renzulli, Francesco Virlinzi, Carmen Consoli e molti altri.

Dopo i molteplici successi internazionali iniziati nel 2009, a soli 28 anni, con il lungometraggio d’esordio “Una notte blu cobalto”, con il quale aveva stupito il mondo grazie all’invito ufficiale in concorso al 42° Worldfest International Independent Film Festival di Houston (il più antico festival cinematografico indipendente al mondo, noto per avere scoperto negli anni maestri come Steven Spielberg, George Lucas, Ang Lee, Ridley Scott, Robert Rodriguez, i Fratelli Coen, Spike Lee, Oliver Stone e David Lynch) per presentare in anteprima mondiale la sua opera prima, ottenendo il prestigioso premio per la “miglior opera prima” e la consacrazione come talento ed autore di spicco della scena indie del cinema internazionale, Gangemi non delude le aspettative nemmeno in questa prestigiosa occasione, confermando anche questa volta il suo ormai famigerato “tocco d’oro” (quello che proprio i media statunitensi gli hanno riconosciuto e certificato negli anni come “golden touch”).

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