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Catania barocca… seducente all’ombra dell’Etna

“Anche il “The Times” ne parla… “Sicily’s most seductive city break — in the shadow of a volcano” East coast Catania offers baroque architecture, a Roman theatre and daily food markets, plus day trips to Mount Etna. Here’s how to spend a weekend here. Life was never going to be straightforward, growing up in the shadow of Mount Etna, yet Sicily’s second city flourishes all the same.13 mag 2025” .

https://www.thetimes.com/travel/destinations/europe-travel/italy/sicily/catania-where-to-stay-white-lotus-what-to-eat-city-break-

Tra piazze, vie e stradine, raggiungerete siti che sono testimonianza di una Storia di ingegneria edile e viaria, di eleganza architettonica che contraddistingue: Catania barocca, nera di pietra lavica, ornata di pietra bianca “pietra giurgiulena”, agghindata da putti dalle gote gonfie e dai fiori incastonati nella pietra o da bugne di diamante e altre composizioni architettoniche importate da G. B. Vaccarini e la sua scuola romana.

La storia di Catania barocca quella che viviamo  e che si visita oggi inizia dal 1693 … dopo il terremoto che la distrusse e la seppellì sotto le sue stesse macerie ed è da lì dalla voglia e dalla forza di ricominciare, di rivivere, di ricostruire con e sulle macerie, che nasceva nella nostra terra, il nostro barocco, uno stile simile all’arte spagnola, nei balconi e sotto i ballatoi, nasceva un’armonica contrapposizione di rilievi e sfumature innovative.

Una storia di ingegneria viaria, sono le strade della primissima ricostruzione, di assoluta perfezione per l’epoca. L’impianto ortogonale di Catania, nasce dalle due strade dal Piano di S. Agata attuale piazza Duomo. L’intersezione delle strade a schema ortogonale di assi viari principali sarebbe stato così libero di espandersi in strade secondarie e piazze, sovrapponendosi con linee rette, all’antico corso tortuoso di vie e viuzze, ridefinendo l’antico impianto della città romana.  Le nuove arterie, a due a due parallele nord-sud,  via Uzeda attuale via Etnea e via Crociferi e altre due parallele si intersecavano alle prime due, via Garibaldi, e quindi via Vittorio Emanuele II,  i nomi odierni delle vie. Questo primitivo assetto viario ancora oggi è esistente, fu espressione di stile e coerenza. Il Duca di Camastra ha reinventato Catania moderna, che come l’araba fenice, risorge sulle macerie della città antica, la modalità di realizzazione di questo nuovo modo di interpretare gli spazi ha interessato, all’epoca, molti  storici e studiosi.

Fino al 1730, l’architettura catanese, si sviluppò tra la fantasia degli Amato e la compostezza di Di Benedetto, tra la pietra nera, la pietra bianca  giurgiulena, e dal Battaglia.

Marmorari, mazzoni e scarpellini  divennero intagliatori, scultori e grandi architetti. Maestosi pilastri, carichi di bugnato a punta di diamante, utilizzato nel periodo barocco e rinascimentale in particolare nel XVIII secolo. Questo stile, caratterizzò molti palazzi e edifici storici della città, talvolta esagerati sotto i mensoloni doppi, che sostengono, ancora oggi, balconi e strani capitelli che tengono la cornice arcuata nel centro, per incastrare una decorazione o grandi rosoni bassi, su parallelepipedi di pietra. Così che sbocciarono fiori, che sorridevano putti accanto a mascheroni dalle gonfie gote, cariatidi e festoni, ricchi ornamenti, liberi da pilastri e colonne… era la pietra scolpita da illustri ed eccellenti maestri come Giuseppe Longobardo, gli Amato di Messina, i Battaglia, Giuseppe Palazzotto uomini d’arte che segnarono la rinascita della città.

Dal 1740 in poi, il giovane Giovan Battista Vaccarini, bravo architetto palermitano a cui fu affidata la ricostruzione degli edifici più importanti, nelle quali l’ispirazione romana è evidente. L’architettura catanese prese la forma sfarzosa che meritava: facciate, palazzi nobiliari, il senato, chiese, prospetti e cupole si stagliavano nel cielo sontuosi.

I magnifici edifici da visitare assolutamente sono: il grandioso Monastero dei Benedettini (sede dell’Università Umanistica) e le Biblioteche riunite Ursino e Recupero che ospitano la biblioteca gioiello creata da G. B. Vaccarini, abbellita da antichi e preziosi testi. Entrambe i siti  da visitare su prenotazione e con le guide, le Biblioteche riunite Ursino e Recupero si visitano con la accurata spiegazione della Dott.ssa Carbonaro, “custode” preziosa di nobili saperi. Da visitare il Castello Ursino, il Maniero che oggi è Museo Civico in piazza Federico di Svevia (nome del Castello da lui costruito), Il teatro greco Romano e l’Odeon siti all’interno di un palazzo storico al civico N. 266 di via Vittorio Emanuele, la Cattedrale e la Badia di Sant’Agata firmata dal Vaccarini. C’è il Teatro Massimo Bellini, da visitare e da ascoltare se si prenota in tempo un posto, il teatro offre una virtù sonora d’eccellenza! Tra la città, le antiche mura e il mare, ormai distante, si erge il Palazzo Biscari orgoglio della storia della nobiltà catanese, da visitare con la guida che narra le vicende del Palazzo e dei Principi di Biscari, intrecciata con la storia della città. Vicino c’è il Palazzo Platamone nel quale tra sale e cortili si presentano libri e si ascoltano concerti.

In Piazza del Duomo, sempre stata il cuore pulsante della città, c’è il simbolo di Catania, il nostro Elefante “u Liotru”, intriso di storie tra leggende e realtà, c’è la Pescheria odorosa di pesce tra mercato di giorno e locali al tramonto; strano ma vero, Catania vive anche di notte un’ instancabile e divertente movida catanese!

 Il fiume Amenano attraversa la città di sotto, vede la luce nella fontana “dell’Acqua ‘o linzolu” e nei “sette cannola” facente parte di una sontuosa fontana ormai inesistente che era la più bella della città.  Dal Duomo, da Porta Uzeda, inizia la via Etnea che guarda dritta fino allEtna maestosa e spesso fumantina. La via Etnea chiamata prima via Uzeda,  l’antica “Luminaria”, che attraversò sempre tutta la città, ma verso oriente fino alla Civita, quartiere nobile della città fino al 1693.

Le due porte che oggi abbelliscono la città sono: Porta Uzeda e Porta Garibaldi (U Futtinu… per così dire), costruite solo a scopo ornamentale e non difensivo ( storia da approfondire…), da non perdere la passeggiata in via Crociferi per visitare le sue eleganti chiese e dare un occhio alla facoltà di Giurisprudenza che ha sede nell’ antica e nobiliare villa Cerami. Da visitare anche ha le case museo di: Verga, di Bellini (casa familiare e museo interattivo all’avanguardia). La Villa Bellini cuore verde di Catania è verso su in via Etnea, nella quale vale la pena fare una passeggiata, troverete piazza Università, gli scavi di ciò che resta dell’anfiteatro Romano, il secondo come grandezza dopo il Colosseo, tante belle chiese, palazzi nobiliari, negozi, bar e locali.

Buona passeggiata… ma non basta un fine settimana per il nostro Barocco e per il nostro Risorgimento e per tutto quello che scavando ha ritrovato luce, la colonia greca fondata dai coloni calcidesi nel 729 a.C., Katana conquistata e rifondata col nome di Aitna (Etna) e non puoi non salire in quota ed ammirarla!

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