Il Festival Lirico dei Teatri di Pietra conquista Taormina

Il prestigioso Festival Lirico dei Teatri di Pietra, diretto artisticamente da Francesco Costa e promosso dal Coro Lirico Siciliano, conferma sera dopo sera di possedere la caratura di una rassegna estiva di rilievo internazionale, con oltre 40 date in programma e tutte all’insegna dell’eccellenza.
Tra le tappe della kermesse spicca il Teatro Antico di Taormina che ha ospitato ben 5 serate – tutte sold out – totalizzando un parziale di circa 20.000 spettatori, mentre le presenze complessive della kermesse – che si protrarrà fino al 20 settembre – promettono di abbattere ogni record. Un successo annunciato che amplifica quello delle edizioni precedenti.
In particolare gli straordinari consensi registrati a Taormina hanno preso il via il 29 luglio con Aida, ultima delle tre rappresentazioni del capolavoro verdiano programmato dal festival anche nei teatri greci di Siracusa e Tindari.
Pubblico in delirio e assiepato in ogni ordine di posti pure il 31 luglio per il Tributo a Hans Zimmer, una cavalcata sonora da Il gladiatore a Inception, da Interstellar a Il Re Leone, passando per Dune e I pirati dei Caraibi, fino a Batman – Il cavaliere oscuro.
Altra tappa trionfale il 2 agosto con l’omaggio a Ennio Morricone, nel quinto anniversario della sua scomparsa, affidato alle stesse formazioni – orchestrale e corale – di Aida e a due solisti vocali, il soprano Maria Francesca Mazzara e il tenore pop liric Lorenzo Licitra. A sua volta Corrado Neri firmava gli arrangiamenti originali di partiture che hanno attraversato generazioni, accompagnando pellicole che hanno fatto la storia del cinema, da Nuovo Cinema Paradiso a Giù la testa, fino a Mission e C’era una volta in America.
Atmosfere suggestive hanno avvolto il 18 agosto Carmina burana, per la prima volta in Sicilia in versione scenica, come avrebbe voluto Carl Orff per il proprio capolavoro. Opera corale per eccellenza, la cantata ha visto protagonista la sontuosità vocale del Coro Lirico Siciliano guidato da Francesco Costa, in simbiotica sintonia con l’ispirato ensemble orchestrale in residence del Festival. Dal podio il maestro Giovanni Ferrauto ha guidato con forza e sensibilità l’intero impianto sonoro, scolpito anche dai tre soliste – il soprano Francesca Benitez, il baritono Federico Longhi, il controtenore Riccardo Angelo Strano – e dal Coro di Voci bianche “Note colorate” preparato dal maestro Giovanni Mundo. La partitura ha così preso vita grazie alla regia visionaria di Salvo Dolce che ha saputo trasformare l’architettura in un elemento scenografico vivo, mentre la Compagnia Joculares ha intrecciato danza e performance di fuoco, sotto la direzione coreografica di Simona Fichera.
A chiudere il ciclo taorminese al Teatro Antico è stata il 20 agosto la serata unica che abbinava la mascagnana Cavalleria rusticana ad un altro amatissimo capolavoro, il “Bolero” di Ravel in occasione del 150⁰ anniversario della nascita del compositore, con la coreografia, firmata Isabel Ponce Rodriguez, affidata ad un corpo di ballo flamenco madrileno. A guidare l’Orchestra del Teatro Francesco Cilea di Reggio Calabria era la bacchetta del maestro Alfredo Salvatore Stillo. Un’altra impeccabile prova del Coro Lirico Siciliano, protagonista e personaggio, chiamato a dare voce alla comunità che assiste alla tragedia.
La compagnia, composta da oltre cento artisti, schierava – nei ruoli principali – il soprano Maria Pia Piscitelli che ha plasmato una Santuzza, drammatica e disperata, capace di esprimere il proprio dolore trascorrendo dalla veemenza a soavi chiaroscuri, il tenore Giuseppe Distefano energico e sensibile Turiddu, il baritono Carlos Almaguer che restituiva un autorevole Alfio, il mezzosoprano Maria Motta volto a tratteggiare una straziata Mamma Lucia, e il soprano Leonora Ilieva, sensuale Lola dalla voce argentina. Di coinvolgente efficacia l’allestimento, configurato nella plastica, rituale regia di Marco Savatteri. Un crescendo che monta come nella fonte verghiana, rendendo immortale il quadrilatero di amore e morte che contrappone i protagonisti.
Questi appuntamenti si aggiungono agli altri dell’imponente manifestazione, contribuendo a consolidarne il bilancio complessivo, con vasta risonanza mediatica. Notevole risulta infatti l’impatto del Festival che si conferma non solo di altissimo profilo artistico, ma al tempo stesso. motore di valorizzazione culturale e turistica. Gran parte degli eventi, non solo quelli al Teatro Antico di Taormina, hanno registrato con largo anticipo il tutto esaurito, a conferma della ampia risposta di residenti e turisti. L’affluenza ha inoltre generato un importante indotto economico per il territorio, con un ritorno positivo su strutture ricettive, ristorazione e servizi turistici.
Tutto questo si traduce in un significato culturale. Sul piano filologico, la inedita edizione critica di Aida ha rappresentato un evento unico a livello mondiale, con un repechage di grande importanza. Sul piano dell’accessibilità e dell’inclusione, la traduzione simultanea in Lingua dei Segni Italiana (LIS), grazie alla collaborazione con l’Associazione “Sicilia, Turismo per Tutti”, ha aperto le porte dell’opera anche a spettatori con disabilità uditiva, confermando la vocazione sociale del festival. Da evidenziare la ricerca di una precipua identità scenica, in cui si fondono danza, musica, coreografia e architettura, offrendo spettacoli emozionanti, immersivi e innovativi. Cinque proposte, cinque sold out. Laddove la risposta del pubblico pagante è la vera cartina di tornasole per validare l’offerta artistica.