Un libro da raccontare

Ti racconto un’emozione: Storie per bambini di tutte le Età

“Quando mi sento male, non vado in farmacia, ma nella mia libreria”.
Tramite questa fase emblematica di Philippe Dijan ricordiamo secondo alcuni studi l’importanza della lettura per la nostra mente, al fine di allievare momenti di stress e tensione. Il libro vero toccasana capace di allenare la mente ad un pensiero critico, libero e personale; dunque, l’importanza di viaggiare con la mente a partire dall’età di sei anni. Con l’aiuto e la condivisione dei genitori che si impegnano a dedicare mezz’ora del loro tempo (giornaliero), per l’attività di lettura, che può far riflettere loro stessi, siccome le scadenze e le velocità del tempo che si sta vivendo fa tralasciare l’importanza dell’ascolto e della riflessione con i bambini.
Si presenta così il libro di testo dal titolo: “Ti racconto un’emozione Storie per bambini di tutte le età” curato da Floriana Garofalo, Maria De Carlo e Alessandro Buscemi, e stampato da Cornacchione Editore. Le storie vengono arricchite grazie alle illustrazioni di: Aurora Corbisiero (Campana) e Mariapia Buscemi (Siciliana). Floriana Garofalo e Alessandro Buscemi sono entrambi autori siciliani e Insegnanti della Scuola primaria, mentre Maria De Carlo è la Presidente dell’associazione di pratiche filosofiche “Conduco un Dialogo”, di Potenza in Basilicata. Il libro si presenta con vari racconti dove per ogni autore vengono scritte e narrate per l’esattezza tre storie. Dunque si ritrovano la bellezza di nove storie. Queste, si presentano per i lettori a partire dalla fascia della fanciullezza fino all’adolescenza. La finalità della lettura è quella di un insegnamento psicopedagogico al fine di portare i ragazzi a ragionare sulle problematiche della quotidianità e ad esercitare ed allenare la propria mente ad un pensiero critico personale. Attraverso la lettura il bambino scopre nuovi mondi e nuove storie, dunque cito la frase: “Un bambino che legge sarà un uomo che pensa”.
Il compito della pedagogia è quello di promuovere la non omologazione, con una semplice frase da dire: “Io non sono d’accordo, io non ci sto”. Dunque questi racconti devono essere anche di insegnamento sia per le figure di docenti sia per i genitori, esplicativa nel racconto di Garofalo F. a pag. nove “La principessa ricciolina”. La protagonista del primo racconto con un aspetto inusuale dal solito, viene derisa dai compagni. Con l’invito a leggere questo racconto si vuole riflettere al ruolo che oggi riveste il diverso da noi, con la speranza che i pregiudizi scompaiano.
Nel racconto di Alessandro Buscemi titolato “L’anima del purgatorio” viene raccontato un giorno di scuola della protagonista “Marta”, un’adolescente che non amava il suo corpo ma a scuola era la più brava della classe. Marta nelle sue giornate scolastiche provava una grande solitudine e i compagni di classe per di più la cercavano nei momenti di bisogno, ovvero, nei compiti di matematica o di lingua straniera. A gioire la fantasia della protagonista era l’innamoramento platonico con il più bello della scuola, Luca. Il suo sogno svanì presto, quando Luca si fidanzò con Marta, la più bella della sua classe. Successivamente quando Carla chiese aiuto per il compito di matematica, Marta si vendica provando invidia per il fidanzamento e non presta più il suo aiuto. In questo racconto ci sono due riflessioni da fare: in primis è quello di servirsi della gentilezza altrui solo nel momento del bisogno e l’errore della vendetta, a mio parere bisogna sempre aiutare nei momenti di difficoltà i nostri compagni di vita anche se loro non vedono cosa proviamo noi, come Marta la protagonista che si sentiva tanto sola.
Ecco il compito della lettura, e, cioè di far entrare il lettore nelle vesti dei protagonisti con la possibilità di arricchire il proprio gergo lessicale e il modo di esprimersi. L’appello che rivolgo ai lettori è di sperimentare un “laboratorio di lettura” composto da bambini e genitori, per imparare e, sognare insieme.

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