Specialistica ambulatoriale convenzionata, scoppia la polemica

Il Cimest (Coordinamento Intersindacale Medicina Specialistica di Territorio) risponde alle dichiarazioni della Dott.ssa lnterlandi, presidente nazionale di AnMeD (Associazione Nazionale di Medicina e Diagnostica).
In merito alle recenti dichiarazioni della Dott.ssa Elisa Interlandi, desideriamo esprimere con fermezza che non si ottengono risultati concreti con atteggiamenti di dispregio verso gli uffici tecnici e la Direzione Generale dell’Assessorato alla Salute, che quotidianamente svolgono un lavoro complesso e di responsabilità.
Siamo altresì sorpresi dall’atteggiamento osannante nei confronti del nuovo Assessore Faraoni, da poco insediata, che — con ogni evidenza – non ha ancora una conoscenza approfondita del sistema della specialistica ambulatoriale accreditata. Un sistema che non coincide affatto con quello riportato dalla Dott.ssa lnterlandi e che ha storicamente garantito l’accesso alle cure in territori spesso trascurati, grazie al lavoro silenzioso e capillare di strutture accreditate che operano da anni con professionalità.
Non esistono rendite di posizione né potentati economici nella sanita privata accreditata. Le affermazioni in tal senso sono infondate e fuorvianti. Contrariamente a quanto sostenuto, il Garante della Concorrenza non ha mai emanato linee guida ufficiali come quelle citate dalla Dott.ssa Interlandi. In realtà, lo stesso Garante ha scritto all’Assessorato alla Salute suggerendo di superare gradualmente il sistema storico di assegnazione dei budget, valorizzando l’esistente e tenendo conto del reale fabbisogno territoriale.
Siamo favorevoli a criteri più moderni ed equi, ma solo se non penalizzano strutture che, nel tempo, si sono dimensionate in base alla domanda di salute e che oggi rappresentano un presidio irrinunciabile nei loro contesti di riferimento.
Laa vera riforma necessaria non passa per le dichiarazioni mediatiche ma per atti concreti e condivisi, fondati su numeri, dati epidemiologici e confronto con chi opera sul campo. Chiediamo che il dibattito si sposti su un terreno costruttivo, evitando delegittimazioni dannose e generalizzazioni prive di fondamento.
La tutela della salute dei cittadini e la sostenibilità del sistema sanitario regionale passano attraverso il rispetto delle competenze, il dialogo istituzionale e la valorizzazione di tutte le energie – pubbliche e private – impegnate sul fronte dell’assistenza.
Il Presidente Cimest
Dr. Salvatore Calvaruso