Spettacoli

L’Odissea delle donne: Omero al femminile

In scena al Palazzo della Cultura di Catania: L’Odissea delle donne, un progetto a cura di Federica Di Martino ideato da Marilù Oliva, per la regia di Cinzia Maccagnano (aiuto regista Maria Chiara Pellitteri). Interpreti: Sonia Barbadoro, Eleonora Bernassa, Beatrice Ceccherini, Federica Di Martino, Liliana Massari, Silvia Siravo; scene e costumi di Laura Giannisi, musiche di Giorgia Faraone, luci di Alessandro Pezza. Produzione Effimera.
“L’Odissea delle donne” è tratto dal romanzo di Marilù Oliva, “L‘Odissea raccontata da Penelope, Circe, Calipso e le altre” (2020), in cui il poema omerico viene rivisitato, scritto e narrato dal punto di vista delle donne che ebbero la ventura di incontrare e di innamorarsi di Ulisse nel lungo decennio di peregrinazioni dell’eroe omerico che da Toia, sconfitta e distrutta, fortemente ‘vuole e deve tornare nel suo regno, Itaca, e dalla fedele sposa Penelope.
Attorno al viaggio dell’eroe si intrecciano i lunghi monologhi delle illuse donne che avrebbero voluto trattenerlo intrecciando con lui durature storie d’amore: Calipso, la nutrice Euriclea, le Sirene incantatrici, la giovinetta Nausicaa, seduttrice innocente, Circe, la maga indifferente agli uomini finché non incontra quell’eroe che le appare ‘diverso’.
Tutte raccontano le loro vicende amorose e lo strazio dell’abbandono.
Ma si sa che è il fato, cui non si può sfuggire, a dominare il mondo greco: Atena, intelligente “dea ex machina”, guida Ulisse e lo spinge a compiere il suo destino.
La missione di Odisseo è tornare alla sua casa e alla moglie.
Penelope per venti lunghi anni ha infatti atteso caparbiamente lo sposo cui l’accomuna certamente l’amore, ma anche l’astuzia che si rivela non essere caratteristica soltanto di Ulisse.
Con il trucco del lavoro al telaio, che regolarmente viene sfilato ogni notte rendendo la tessitura…infinita, la donna riesce a tenere a bada i Proci che albergano e gozzovigliano dentro la reggia, nella speranza che uno di loro venga scelto come sposo, impadronendosi al contempo della donna e del regno.
Con grande maestria della regista e la raffinata perizia delle eccellenti interpreti, con l’alternarsi di sentimenti e differenti punti di vista al femminile rivive e si attualizza un classico immortale.
Sono le donne a cantare le avventure dell’eroe inquieto ma tenace, i suoi turamenti, le peregrinazioni, gli ostacoli che incontra.
Bel lavoro!
Un riuscito esperimento di ribaltare al femminile una cultura prettamente maschile se non addirittura misogina come quella greca.

Foto di Antonio Parrinello

Articoli correlati

Back to top button