Eccellenze

Francesco Lo Trovato: un siciliano speciale

Francesco Lo Trovato era un uomo speciale, un siciliano speciale. Uno di quelli che lasciano dietro di loro una grande vuoto incolmabile perché appartengono ad un “razza” antica e irripetibile. Quella di coloro che lavorano, si impegnano per realizzare sogni, idee e progetti che non valgono solo per loro ma per intere comunità, per tutti. E l’ingegnere Lo Trovato, che avrebbe compiuto 88 anni in questo mese di maggio, era uno di questi uomini. Un progetto di vita che nasce da uno dei dolori più grandi che un uomo, un padre, può provare: la malattia di un figlio. Quando nel 1966 quando viene a sapere che a Siracusa è nato un centro che si occupa dei bambini nati con paralisi cerebrali non perde tempo. “Fu un attimo, e il pensiero andò subito al figlio Kikki, disabile, amato e aiutato al massimo per tentare di alleviare le sue sofferenze”. Kikki era nato il 24 luglio del 1963 a Zurigo (morirà il 6 settembre 1983) , ma solo alcuni mesi dopo, a seguito di un primo violento attacco, si scoprì che il bambino era affetto da una grave disabilità. L’ingegnere, insieme ad altri genitori, cominciò a frequentare il centro siracusano dell’Aias. Fu solo il primo passo, un anno dopo, nel 1967, viene aperta la prima sede dell’Aias a Catania. In poco tempo, con dedizione, impegno, buona volontà, fiducia, amore, dai primi angusti locali si passa in una sede più grande e funzionale. Nel 1968 si ottenne una convenzione con il Ministero della Sanità. Con gli anni aumentano i servizi di assistenza e riabilitazione, viene organizzato il trasporto dei ragazzi, i locali vengono ingranditi e se ne aggiungono altri. Il 2 gennaio 1980 il passo definitivo: nasce il Consorzio Siciliano di Riabilitazione, su iniziativa delle Sezioni Aias di Catania e Caltagirone subito seguite da quelle di Comiso, Ragusa, Barrafranca, Modica e Nicosia. Frutto di un’attività indefessa che da un lato porta al potenziamento delle strutture e dei servizi dall’altro si impegna per la sensibilizzazione delle istituzioni pubbliche a dare risposte esaustive alle pressanti istanze dei disabili. Il miracolo avviene grazie alla Fede ma anche grazie alla ferrea e indomabile volontà dell’Ingegnere. Il Csr arriva a contare 19 Centri che offrono servizi a oltre 5.000 disabili grazie al lavoro di 800 tra dipendenti e liberi professionisti (direttori sanitari, medici specialisti, psicologi, pedagogisti, assistenti sociali, terapisti della riabilitazione – fisiochinesiterapisti, logopedisti, psicomotricisti, terapisti occupazionali -, infermieri professionali, educatori, maestri d’arte, ausiliari socio-sanitari specializzati, autisti/accompagnatori, personale addetto ai servizi generali, personale amministrativo e cuochi).

Ma per Lo Trovato tutto questo non basta. Il suo impegno è forte anche a livello nazionale, è infatti Presidente Nazionale dell’Aias dal 2005 al 2013.

Ma se i ragazzi disabili adesso sono accuditi e seguiti, spesso non possono ugualmente fare quel che gli altri fanno normalmente come, ad esempio, le vacanze. Ed ecco che l’Ingegnere si inventa il “Kikki Village” che nasce nel 2011: unica struttura turistica in Sicilia totalmente senza barriere, attrezzata per accogliere persone con esigenze speciali. Ma prima, nel 2009, grazie al contributo della Fondazione Lo Trovato, a Viagrande in provincia di Catania, l’Ingegnere risolve un altro problema grazie alla creazione di uno dei primi centri per il “Dopo di Noi”, per accogliere anziani e persone con disabilità che non hanno più i genitori o con familiari che non più in grado di accudirli.

Ha fatto tanto, non è ancora stanco, e se lo è non lo dimostra, ma decide ugualmente di passare la mano e, nel luglio 2014, cede la presidenza al figlio Sergio. Non per questo Francesco Lo Trovato esce di scena, resta figura nobile, roccia ferma, esempio e stimolo per tutti quelli che lavorano e collaborano con il Csr. Presente fino alla fine, fino all’ultimo, con la stessa gioia dedizione, lo stesso entusiasmo e la stessa forza del primo giorno. L’ingegnere Francesco Lo Trovato se n’è andato lo scorso 29 aprile alle prime luci dell’alba. Sembra una frase fatta ma è vero che adesso, in Sicilia, ci sentiamo tutti un po’ più soli.

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