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Crisi finanziaria dei comuni, appello dei sindaci siciliani a Draghi

I sindaci dell’Isola, durante un incontro organizzato dall’Anci Sicilia, si sono confrontati con senatori e deputati nazionali delle diverse forze politiche per analizzare le difficoltà del sistema delle Autonomie locali e l’inadeguatezza dell’attuale quadro normativo, con riferimento ad aspetti di carattere finanziario e organizzativo. In totale accordo i sindaci hanno pienamente condiviso l’analisi delle problematiche e l’urgenza di avviare tempestivamente modifiche di carattere legislativo, urgenza che hanno sottolineato nelle delibere che stanno inviando alle istituzioni.
Il presidente dell’Associazione dei comuni siciliani, Leoluca Orlando ha esposto le maggiori criticità degli enti locali dell’Isola evidenziando come troppo spesso a livello nazionale non si conoscano compiutamente le reali esigenze, le potenzialità e le difficoltà che caratterizzano la Regione Siciliana, anche in ragione della sua speciale autonomia.
Dopo aver rinnovato la richiesta di avviare un tavolo di confronto tra Stato, Regione e sistema delle Autonomie locali, il presidente Orlando ha sottolineato come le devastanti conseguenze della mancata applicazione del federalismo fiscale e di interventi perequativi abbiano penalizzato i comuni al punto da non metterli nelle condizioni di chiudere i bilanci e, di conseguenza, garantire i servizi essenziali ai cittadini.
Nel corso dell’incontro numerosi sindaci hanno poi illustrato le principali criticità degli enti locali riferendosi, in particolare, alla riduzione dei trasferimenti regionali e nazionali, alla difficoltà nella gestione dei tributi locali e all’inadeguatezza di Riscossione Sicilia, all’alto numero di comuni in dissesto e pre dissesto, al ritardo dei pagamenti dei debiti commerciali e alla carenza di figure professionali nei servizi finanziari, negli uffici tecnici e nei servizi sociali.
Dopo aver accolto con soddisfazione la piena disponibilità dei deputati e dei senatori che si sono detti pronti ad intervenire e a sostenere le iniziative necessarie per garantire lo sviluppo dei comuni dell’Isola, i sindaci, ribadendo la necessità di un tavolo istituzionale Stato, Regione, Enti locali, hanno sollecitato l’attuazione dello Statuto Siciliano “dopo decenni di rinvii e di interventi tampone di anno in anno, secondo logiche emergenziali e in quantità inadeguate”.
Gli amministratori locali hanno, quindi, sottolineato la necessità di chiedere al Governo nazionale “lo stanziamento straordinario di 500 milioni di euro all’anno per un triennio a favore degli enti locali siciliani, una iniezione di risorse fino alla definizione dell’attuazione dello Statuto siciliano con interventi compensativi previsti dallo stesso federalismo fiscale e mai riconosciuti in Sicilia in danno dei livelli essenziali delle prestazioni e dei bisogni standard”.
Il presidente dell’ANCI Sicilia ha concluso l’incontro sottolineando la necessità “di prevedere interventi significativi per l’allentamento dei vincoli del Fondo di garanzia per i crediti commerciali e del Fondo Crediti di Dubbia Esigibilità (FCDE). Bisogna, inoltre ricorrere anche alla cessione allo Stato del solo 50% dell’ammontare complessivo dei crediti – richiesti dai comuni ai cittadini ma non riscossi da Riscossione Sicilia – per compensare in parte i difetti inaccettabili e le criticità del sistema di riscossione regionale e nazionale”.
“Nei prossimi giorni – ha concluso il presidente Orlando – chiederemo un incontro al Presidente Mario Draghi sottolineando il carattere di assoluta urgenza delle misure richieste al fine di evitare il tracollo finanziario e funzionale dei comuni siciliani”.

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