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Ucraina e Sicilia, due terre comuni

Ormai è assodato che il conflitto tra la Russia e l’Ucraina è una realtà tangibile. Alle prime luci dell’alba di ieri il fuoco ha colpito alle porte di Kiev. Il popolo ucraino si è svegliato nel terrore, una nuova realtà bussava alle porte.

L’invasione russa è iniziata. Con un dispiego imprevisto di forze armate che si credeva scongiurato dai continui rapporti delle diplomazie delle due nazioni, sono iniziati gli attacchi militari della Russia ai danni della sua vicina Ucraina. Sono avvenuti i bombardamenti a tappeto delle basi aeree di Kiev.

«Non esiste difesa alla frontiera, è stata neutralizzata», così si è espresso il ministero della Difesa russo con il benestare di Putin e il dissenso dell’Occidente.

Il presidente russo ha in un discorso alla nazione definito questa guerra come una «operazione di difesa» ovvero «demilitarizzare» l’Ucraina e «liberare» le autoproclamate autonome repubbliche di Luhans’k e Donec’k, di cui solo la Russia e i suoi orientali alleati riconoscono l’indipendenza.

Nuovi territori conquistati dalla Russia, la reazione della Nato

Tra le regioni più importanti conquistate in un lampo dall’invasione russa c’è in particolare la piccola città di Nova Kakhova, situata su in istmo della Crimea, principale fonte idrica di tutto il fabbisogno di acqua potabile dell’Ucraina.

Si segnala una concomitante battaglia navale. Due navi russe attaccano alle porte di Odessa, sull’isola dei serpenti vicino la Romania. Chiudendo così qualsiasi prossima possibilità di un possibile soccorso navale da parte degli alleati occidentali del paese invaso.

La Nato sta preparando una reazione prossima.

Nonostante l’occidente sorvegli questa situazione dal 2014, nonostante le continue minacce di sanzioni europee contro la Russia per scongiurare un conflitto; questo ultimo disperato tentativo di fermare il fuoco non ha sortito effetto. La Nato ha avviato i propri piani di difesa dispiegando parte delle sue forze sul fianco orientale. Nell’attesa di un fronte comune dei leader dei paesi dell’alleanza atlantica che si riuniranno virtualmente domani.

La Sicilia la sua importanza strategica

L’azione della base militare statunitense di Sigonella situata a pochi chilometri da Catania non si è fatta attendere.

Nella giornata di ieri gli Rq-4 Global Hawk, due droni americani pilotati in remoto hanno svolto una attenta e lunga missione di analisi sui cieli dell’Ucraina, in previsione di una sempre più probabile missione ad est.

Nel paese ormai invaso gli Stati Uniti svolgono questa missione di sorveglianza già dall’inizio della crisi tra i due paesi, per monitorare eventuali passi di Mosca verso la Crimea.

Mentre si assiste al sempre più incessante aumento di navi russe e una coppia di sottomarini lanciamissili della tipologia Kilo nel canale di Sicilia armati e silenziosi, un vero timore in un azzurro mare di pace.

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