AnimaliaRubriche

Processionaria: tanto piccola quanto pericolosa

La grande paura dei proprietari di cani non è solo imbattersi nei veleni che certi umani cospargono al fine di provocare la morte di altri esseri che li infastidiscono e indiscriminatamente colpiscono chi vi si imbatte, ma, altra paura di quelle che dovrebbero essere momenti sereni con il proprio amico a 4 zampe è anche la presenza del bruco della classica farfalla, la processionaria.
Questo pericolo arriva da marzo fino a quando, dopo avere fagocitato avidamente quanto più nutrimento possibile, le larve finalmente verso a fine di maggio si interrano al fine di tessere il bozzolo e riapparire ad agosto come falene che da subito cercheranno un albero dove accoppiarsi e deporre le uova.
Dopo almeno 4 settimane nascono le larve che si sposteranno di ramo in ramo cercando il nutrimento e formando dei nidi provvisori fino a quando ne faranno uno molto resistente dove affronteranno l’inverno.
L’attività riprenderà in primavera fino al’interramento ed è proprio in questo periodo che si dovrà fare attenzione .
Questa larva possiede dei peli altamente urticanti e si muove in gruppo.
I danni che arreca possono essere anche mortali.
I loro peli se entrano a contatto con altri animali, entrano all’interno della pelle e danno origine ad un eritema pruriginoso . I danni più gravi, li provocano quando entrano a contatto con le mucose, occhi, o attraverso la bocca nelle vie respiratorie e digestive.
Non è facile capire se il cane è entrato a contatto con la processionaria, tranne nel caso in cui si dovesse essere a conoscenza che sul luogo insiste la presenza della larva.
All’inizio si penserà ad un avvelenamento perché i sintomi sono salivazione , dolore vomito e diarrea emorragici, edemi e necrosi ma, individuato il problema, inizialmente occorre cercare (e fate attenzione anche voi) di lavare abbondantemente la zona al fine di allontanare i peli urticanti e poi immediatamente portatelo dal veterinario.
Da sempre si cerca di arginare il problema processionaria e non è un caso che addirittura esista un Decreto Ministeriale del 17 Aprile del 1988 che obbliga alla lotta contro questa larva. Normalmente si utilizzano i pesticidi che vengono utilizzati direttamente sulle larve ma, vengono utilizzati anche altri metodi come colla, feromoni e trappole.
Non dimentichiamo però che il pericolo non si concretizza ai soli cani di proprietà bensì, è un serio problema che coinvolge ogni anno i randagi, i gatti e molti altri animali compreso l’uomo.
Attenzione quindi e se foste a conoscenza di qualche focolaio datene immediatamente notizia alle autorità del posto.

Articoli correlati

Back to top button
%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: