Sociale

La Sicilia che accoglie: da Isola Catania l’emancipazione lavorativa

«La questione dei rifugiati ci tocca in prima persona. Isola si affaccia sul porto di Catania dove sbarcano coloro che sono costretti a fuggire dal proprio paese. In quanto realtà che ha come sua mission produrre un impatto sociale, non possiamo voltarci dall’altra parte. Per noi agire concretamente e prendere una posizione, decidendo di includere e accogliere con generosità, non sono valori negoziabili. Una scelta che condividiamo con le molte realtà impegnate sul campo, tra cui UNHCR, UNICEF, Save the Children e Junior Achievement Italia, che vivono i nostri spazi». Così il CEO e founder dell’impact community hub Isola e presidente di Junior Achievement Italia, Antonio Perdichizzi, ha voluto riassumere il senso di dedicare alla Giornata Mondiale del Rifugiato un ruolo di primo piano all’interno della Summer edition 2023 di Make in South, manifestazione supportata da ManpowerGroup e Unicredit. Momento centrale della giornata, tutta dedicata al tema delle opportunità economiche e lavorative come volano di una vera inclusione, è stato l’appuntamento del pomeriggio dal titolo Hope away from Home. «Come UNHCR – ha affermato Thaila Poli, Field Associate per la Sicilia dell’Agenzia ONU per i Rifugiati, tra i relatori dell’incontro – siamo molto lieti di celebrare questa giornata in Sicilia. Una terra che, grazie agli sforzi di molteplici realtà che lavorano per uno stesso obiettivo, si dimostra già inclusiva. Il tema dell’emancipazione lavorativa è, a nostro avviso, ineludibile e infatti costituisce il focus su cui si basano alcuni dei progetti che stiamo portando avanti e che abbiamo raccontato alla città».

Tra questi, il programma Welcome, attraverso il quale UNHCR conferisce un riconoscimento ufficiale alle aziende che si impegnano a facilitare l’inclusione lavorativa e a favorire le condizioni per l’inclusione. «Il progetto – ha proseguito Poli – è nato 5 anni fa ed è volto a promuovere il contributo del settore privato per i rifugiati con il conferimento del logo Welcome. Da allora, tra le aziende premiate che hanno attivato 22.000 percorsi di inclusione lavorativa, ce ne sono diverse siciliane». Dalla valorizzazione del contributo dei privati a quello delle istituzioni pubbliche, UNHCR guarda alla Sicilia anche con la Carta per l’integrazione. Un documento che attesta l’impegno dei comuni italiani a mettere in pratica iniziative di inclusione: «La stragrande maggioranza dei rifugiati e richiedenti asilo arrivano qui in Sicilia. È molto significativo – ha spiegato ancora – quindi che tra i comuni coinvolti ci sia già Palermo e speriamo che quello di Catania accolga l’invito ad aderire che abbiamo lanciato stasera». Il Capoluogo, la città etnea e Messina sono protagonisti con i loro rispettivi Atenei anche di UNICORE (University Corridors for Refugees), progetto UNHCR che, in un contesto che vede soltanto il 6% dei rifugiati a livello mondiale accedere all’istruzione superiore, mira a consolidare per coloro che sono già in possesso di una laurea triennale un modello di ingresso sicuro e regolare per proseguire il percorso universitario, con una laurea magistrale, nel nostro Paese. A offrire una testimonianza del percorso intrapreso dall’Ateneo catanese, la professoressa Lucia Zappalà, referente del Rettore per l’internazionalizzazione.

Tante, dunque, le iniziative già in atto. Ma altrettante sono quelle potenziali che UNHCR si impegna a sostenere attraverso il programma PartecipAzione, che ha già aiutato sei realtà siciliane. Attraverso un bando annuale, le realtà associative che intendono entrare a far parte di una rete che coinvolge già 50 realtà in gran parte d’Italia possono ricevere dei finanziamenti per dare avvio a progetti nuovi o per ricevere sostegno rispetto a quelli già in corso.

A seguire, Sarah Martelli, Youth and Adolescent Development Specialist di UNICEF e Giacomo Giovannini, COO – CFO di Junior Achievement and Young Enterprise Italia hanno presentato i progetti che portano avanti in partnership. Idee in Azione per UPSHIFT è un programma promuove a livello nazionale l’inclusione sociale dei giovani italiani, migranti e rifugiati in situazioni di svantaggio attraverso lo sviluppo di competenze trasversali, l’educazione all’imprenditorialità e l’orientamento, favorendone inclusione sociale e lavorativa. Alla luce dei tragici eventi in Ucraina, le attività di UPSHIFT si sono ampliate per sostenere le Istituzioni scolastiche e le Comunità nella delicata fase di inserimento e socializzazione dei minori e giovani ucraini nel contesto di arrivo. Sono nate così delle proposte formative non solo per gli studenti a scuola, ma anche per i ragazzi e le ragazze ucraine, dagli 11 ai 21 anni, che vivono attualmente in Italia. Altra iniziativa legata al binomio UNICEF-JA, in collaborazione anche con la rete Sistema di Accoglienza e Integrazione (SAI), è Skills4YOUth grazie al quale minori non accompagnati, giovani migranti e rifugiati nelle strutture di accoglienza e nei Centri Provinciali per l’Istruzione degli Adulti (CPIA) in tutto il territorio nazionale possono beneficiare di percorsi formativi e strumenti per lo sviluppo delle competenze trasversali e l’orientamento professionale.

Infine, Mbaye Gueye, Local Project Coordinator di CivicoZero, progetto attivato da Save the Children a Catania, ha presentato le attività del centro diurno a bassa soglia, presente, oltre che nella città etnea, anche a Roma, Milano e Torino. A CivicoZero i minori stranieri non accompagnati e neomaggiorenni vengono supportati dagli operatori di Save the Children con servizi di base, mediazione linguistica e culturale, protezione e orientamento sui propri diritti nonché  sulle opportunità di lavoro e scolastiche. Attività affiancate da un’unità di outreach che intercettano e stabiliscono il primo contatto con i minori in condizioni di rischio o marginalità. Il tutto è volto a rafforzare la rete di protezione di cui questi ragazzi hanno bisogno per un percorso di inclusione. In linea con il tema della Giornata del Rifugiato, uno spazio particolare è stato riservato al terzo asse di impegno della sede catanese, affidato alla gestione della Cooperativa Trame di Quartiere. Si chiama Sportello Autonomia e si occupa di favorire l’emancipazione lavorativa e sociale attraverso l’erogazione di borse di studio e l’attivazione di tirocini formativi nel difficile quartiere di San Berillo. A presentarlo è stato Luca Lo Re, presidente di Trame di Quartiere.

A portare i loro saluti istituzionali sono stati il vicario del prefetto di Catania Nicolò Pappalardo e, in rappresentanza dell’ANCI, Marco Nunzio Rubino.
Il talk del pomeriggio è stato il momento conclusivo di una giornata ricca di appuntamenti. Al mattino, infatti, si sono svolti la tavola rotonda dal titolo Sicily for Inclusion, nella quale gli operatori del settore umanitario hanno condiviso esperienze, proposte e soluzioni per favorire un’inclusione efficace a livello locale, e il workshop Rebuild your Career, dedicato ad aiutare persone richiedenti asilo o beneficiari di protezione internazionale ad inserirsi nel mondo del lavoro.  

Nella foto da sinistra: Zappalà, Perdichizzi, Poli, Martelli, Giovannini, Gueye, Lo Re

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