Modica, il 3 settembre verrà presentato il libro di Maria Martello “Il senso della mediazione dei conflitti”

La giustizia è un bisogno primario della persona, tanto quanto la salute o l’istruzione. Oggi, la mediazione dei conflitti si propone come una risposta concreta e strutturata a questo bisogno profondo, inaugurando una nuova era della giustizia: non solo giustizia formale, ma giustizia umanistica e riparativa, che mette al centro la persona nella sua complessità e dignità.
La rivoluzione della mediazione è culturale e relazionale. Non si tratta solo di risolvere controversie, ma di restituire alle persone coinvolte la capacità di trovare insieme soluzioni, trasformando il conflitto da elemento di divisione a opportunità di crescita e rinnovamento. È un cambiamento che va oltre la mera applicazione delle leggi, per abbracciare la dimensione soggettiva e affettiva, spesso radice vera del contenzioso.
Questo approccio richiede un coraggio nuovo, sia da parte della società sia degli operatori del diritto. I mediatori non sono semplici tecnici, ma professionisti con una formazione umanistico-filosofica che consente loro di guidare le parti a una riconciliazione autentica, capace di superare risentimenti e incomprensioni. Come sottolineato dalla giurista Marta Cartabia, la mediazione produce un effetto rigenerativo: allevia il conflitto senza lasciare cicatrici, a differenza di un giudizio che spesso è una sconfitta per entrambi.
La recente riforma della giustizia rende obbligatoria la mediazione in molti casi, sottolineandone l’importanza e la necessità di una trasformazione radicale della mentalità. Non più solo una alternativa al contenzioso, ma un elemento centrale di una nuova cultura della convivenza civile e della democrazia partecipativa.
Infine, la mediazione si fonda su un dialogo tra discipline diverse: diritto, filosofia, teologia, sociologia. Questo dialogo multidisciplinare è la sua forza e la sua sfida, affinché diventi un modello di giustizia accessibile, efficace e profondamente umano.
La mediazione non è solo un diritto da conoscere, ma un’opportunità da vivere e promuovere, per un futuro di meno conflitti e più riconciliazione, per una società più giusta e umana.
Una legge importante la introduce come obbligatoria pima di adire il giudice ma solo la sua conoscenza da parte della società civile e la preparazione dei professionisti di nuova generazione la radicheranno con pieno valore e a vantaggio della società tutta.
QUESTO LO SCOPO CHE SI INTENDE RAGGIUNGERE chiamando la società civile a riflettere nell’incontro a Modica il 3 settembre alle ore 19 presso la Fondazione Grimaldi in corso Umberto n.106.
Con la presenza del Prof Angelo Costanzo, Consigliere della Corte di Cassazione ed il Viceprefetto Silvio Ciarcià verrà presentata questa linea culturale così come declinata nel libro “IL SENSO DELLA MEDIAZIONE DEI CONFLITTI. Tra diritto, filosofia e teologia”, a cura di Maria Martello che sarà presente.
