Crowdfunding: con 61 donatori “Sarti di sogni” è già realtà

A volte basta un filo per tenere insieme la speranza. “Sarti di Sogni” è nato così: un rocchetto di fiducia, una trama di mani che s’incontrano, un punto che unisce competenze, relazioni e autonomia per ragazze e ragazzi con Sindrome di Down.
La campagna sulla piattaforma di crowdfunding laboriusa.it si è chiusa con 2.000 euro (100% dell’obiettivo) e 61 donatori: abbastanza per acquistare 4 macchine da cucire, stoffe, aghi, fili colorati, dimostrando ancora una volta che con poco si può fare tantissimo. Adesso il laboratorio è pronto e, ogni martedì, presso lo spazio offerto dal Centro Commerciale I Portali, diventerà non solo una scuola di cucito – un tempo lento e gentile in cui imparare gesti antichi e tessere creatività – ma anche piccola bottega per proporre le creazioni handmade dei partecipanti.
«Ogni donazione è stata un punto diritto su un tessuto fatto di sogni – sottolinea Stefania Massimino, presidente AFPD Catania – con poco abbiamo fatto moltissimo: da martedì i nostri ragazzi inizieranno a cucire cose belle e, insieme, nuove parti di sé, iniziando con le bag: borse colorate che proporranno per Natale». Cucire è una filosofia della cura: toccare i bordi, rammendare gli strappi, prendere le misure, scegliere i colori che ci assomigliano. In questo spazio, la tecnica diventa tenerezza strutturata: si taglia, si imbastisce, si prova, si sbaglia e si ricomincia. Così il cucito insegna la pazienza, l’ascolto, la precisione e, soprattutto, che nessun orlo è definitivo: può sempre essere allungato per far crescere i sogni.
«Il crowdfunding è come un grande telaio – dice Assia La Rosa, founder di laboriusa.it – se ciascuno porta un filo, nasce un intreccio che prende forma. Questa è la prova che la generosità dal basso funziona quando incontra progetti chiari e veri. Sessantuno persone hanno cucito, insieme, un’opportunità concreta: un luogo dove imparare un mestiere, fare squadra, diventare più autonomi. Il crowdfunding è una leva potente quando ha al centro le persone».
Il laboratorio troverà casa in spazi accoglienti, pensati perché la creatività abbia luce, ordine, calore. Un luogo dove i cartamodelli non sono regole rigide, ma mappe per immaginare strade nuove: «È un piacere ospitare l’associazione nei nostri spazi – conclude Francesco D’Angelo, direttore de I Portali – Il nostro obiettivo è semplice, ma anche ambizioso: rendere felici questi ragazzi. Se potremo vedere occhi che si illuminano davanti a una cucitura riuscita, sapremo di aver fatto la cosa giusta».
La chiusura della campagna non interrompe il filo della partecipazione: tutor, volontari, donazioni in materiali potranno ancora rinforzare questo piccolo (grande) ecosistema solidale.






