Spettacoli

La Sonnambula di Vincenzo Bellini al Teatro Massimo di Palermo

Al Teatro Massimo di Palermo sta andando in scena la Sonnambula di Vincenzo Bellini (1801-1835) con un primo cast superlativo sotto la direzione del M. Giuseppe Mengoli: Jessica Pratt (Amina), Francesco Demuro (Elvino), Carlo Lepore (Conte Rodolfo) e Ilaria Monteverdi (Lisa).
La Sonnambula è sicuramente il vero capolavoro di Bellini perché è riuscito a raggiungere un livello di perfezione e di intensità lirica assoluta. La trama è stata tratta da un balletto francese e ricreata in versi dal librettista Felice Romani.
La vicenda dell’opera è apparentemente semplice e quasi banale. Amina è felice perché sta per fidanzarsi con Elvino, un proprietario terriero del suo villaggio (Come per me sereno… Sovra il sen la man mi posa). Questa relazione è malvista da Lisa, un’altra ragazza che ama segretamente Elvino. Nel giorno del loro fidanzamento (Prendi l’anel ti dono) giunge in paese il conte Rodolfo che decide di alloggiare in una locanda senza palesare la propria identità. Rivolge le sue attenzioni ad Amina, destando la gelosia del fidanzato. Tutti si allontanano perché temono che con il calare della sera appaia un fantasma. Il Conte Rodolfo ritiene tutto questo solo superstizione e un prodotto della credulità popolare. I due fidanzati rimasti da soli, dopo un iniziale litigio, si promettono eterno amore (Duetto: Son geloso del zefiro errante). Durante la notte, Amina si reca da sonnambula nella stanza del conte. Al mattino viene ritrovata dagli abitanti del villaggio che sono venuti a rendere omaggio al conte. Amina si sveglia e non sa spiegare a sé stessa e a tutti perché è in quel luogo e cerca in tutti i modi di discolparsi (D’un pensiero e d’un accento). Elvino, per la disperazione, lancia dure parole contro la fidanzata e proclama a tutti che non ci saranno più le nozze (Non più nozze). In un successivo incontro con Amina, arriva addirittura a rompere il fidanzamento (Ah! Perché non posso odiarti). Ma il suo dolore ha breve durata perché decide di sposarsi con Lisa, che tutta raggiante acconsente. Mentre fervono i preparativi per il nuovo matrimonio, Teresa accusa pubblicamente Lisa di essersi recata dal conte Rodolfo. Nuovamente il povero Elvino è in angosce. Nella notte Amina cammina per il villaggio e si reca al mulino di Teresa dove piange per l’amore perduto e si immagina di poter rivedere ancora un’ultima volta il suo amore (Ah! Non credea mirarti). Ma ormai tutto è chiaro. Elvino è commesso e tutti gli equivoci sono chiariti. Amina si sveglia e l’amore trionfa (Ah non giunge uman pensiero).
Vincenzo Bellini ha composto un’opera sublime principalmente per i cantanti. Senza un cast di super-cantanti si rischia di rovinare questo grandissimo capolavoro. È molto lontana dalle tinte fosche del Pirata, dal furore di Norma o dalla grandiosità de I puritani.
Il tema centrale de La Sonnambula è la forza dell’amore. Il vero amore vince su tutto e trionfa sempre sugli equivoci, le maldicenze, le menzogne e le condizioni economiche.
Tutti i cantanti del primo cast a partire da Jessica Pratt sono stati eccezionali. La stessa cosa può dirsi del secondo cast composto da Vittoriana De Amicis (Amina), César Cortes (Elvino), Gabriele Sagona (Conte Rodolfo), Lisa (Noemi Muschetti). Va elogiata Vittoriana De Amicis perché è stata veramente sublime nella seconda recita dell’opera.

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