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27 gennaio: un giorno per ricordare e per non ripetere gli errori del passato

80 anni fa Auschwitz veniva liberato e il mondo intero conosceva l’orrore vissuto da milioni di ebrei
La brutalità della Shoah ha lasciato un segno indelebile nella storia, il suo obiettivo criminale consistente nello sterminio sistematico del popolo ebraico, ha ferito non solo gli ebrei, ma l’intero genere umano.
Uno sterminio, definito per la prima volta nel 1945, “Genocidio” da Raphael Lemkin, un avvocato polacco-ebraico e poi nel 1948 riconosciuto come reato vero e proprio dalle Nazioni Unite con l’approvazione della Convenzione per la Prevenzione e la Repressione del Crimine di Genocidio.
La Shoah è stata una vera e propria macchina organizzativa che è stata messa in opera, a partire dal 1935 fino al 1945 in Germania e nei Paesi occupati dalle potenze dell’Asse Roma-Berlino durante la seconda Guerra Mondiale, seguendo l’ideologia razzista e antisemita di Adolf Hitler.
Nel 1935 furono promulgate le Leggi di Norimberga a causa delle quali gli ebrei persero il diritto di cittadinanza tedesco e furono sottoposti a diverse imposizioni limitanti delle proprie libertà ed esclusi dalla vita sociale e civile.
Una sistematica azione di persecuzione esplosa nella famosa Notte dei Cristalli, 9-10 novembre del 1938, durante la quale 1000 sinagoghe vennero distrutte, 7.500 negozi di proprietà ebraica vennero devastati da gruppi paramilitari nazisti aizzati dal capo della propaganda nazista Joseph Goebbels.
Migliaia di ebrei furono uccisi, mentre 30.000 vennero imprigionati e deportati.
Dei loro beni si impossessarono le autorità tedesche, poiché consapevoli che non avrebbero più fatto ritorno.
Anche qui in Italia l’antisemitismo fu adottato dal Fascismo che istituì le leggi razziali nel novembre del 1938 per la difesa della razza italiana, volute dal Partito Nazionale Fascista e firmate da Vittorio Emanuele III.
Un massacro prestabilito, culminato, così come attestato dai documenti ritrovati, in un giorno stabilito: il 20 gennaio del 1942.
Quel giorno i ministri del partito nazionalsocialista tedesco e i gerarchi del regime nazista si riunirono in una villa a Wannsee (Berlino) per rendere operativa la cosiddetta “Soluzione Finale alla Questione Ebraica”
A capo il generale delle SS Reinhard Heydrich che senza alcuno scrupolo ordinò di selezionare gli ebrei catturati, tra quelli in grado di lavorare fino alla morte e quelli inutili da uccidere come bestie.
Presente anche Adolf Eichmann il primo responsabile dell’emigrazione forzata degli ebrei che, da quel momento, si occupò del loro trasferimento in vagoni bestiame ferroviari, dai ghetti di prigionia ai campi di sterminio, vere e proprie fabbriche di morte dove gli ebrei venivano uccisi dentro alle camere a gas, sfruttando la manodopera di altri ebrei temporaneamente lasciati in vita fino a che si rivelavano utili.
Un orrore occultato nel silenzio per anni, ma fuoriuscito con violenza e dolore quando le porte di Auschwitz, il più grande campo di sterminio mai costruito dal regime nazista, si sono aperte, grazie all’intervento delle truppe sovietiche dell’Armata Rossa il 27 gennaio del 1945.
Dai pochi documenti salvati si calcola che al suo interno furono rinchiusi circa 1,3 milioni di persone di cui ne sono sopravvissute solo alcune migliaia.
I tedeschi a metà gennaio del ‘45 cominciarono ad evacuare il campo, per cui prima di andare via ne uccisero migliaia e 60.000 li costrinsero a camminare nelle “Marce delle morte”.
Un genocidio consapevole e voluto, non solo della popolazione ma anche della stessa cultura ebraica.
Nel 2005 L’Onu ha istituito la Giornata della Memoria proprio il 27 Gennaio, in ricordo di quel giorno di liberazione per i pochi sopravvissuti, ma simbolo delle sofferenze subite da un intero popolo.
E oggi il Presidente Sergio Mattarella, presente ad Auschwitz ha ribadito che:
“Il Mondo non vuole dimenticare”
Per questo, tutti noi, cittadini e istituzioni, ogni anno abbiamo il dovere di fermarci e di rendere onore a questo doloroso ricordo per non ripetere più questo orrore, per non essere più complici di questo massacro come di nessun altro.
È facile negare l’Olocausto per poter perseguire i propri scopi criminali
Papa Francesco all’Angelus ha detto che” mai negare l’orrore della Shoah”
Invece bisogna non solo ricordare, ma essere consapevoli della crudeltà umana e trarne un importante insegnamento per combattere ogni violazione dei diritti umani di ogni popolo perché ogni popolo ha diritto alla propria dignità e libertà.

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