Economia

“SUD – Progetti per ripartire”

“Ringrazio sentitamente il Presidente Draghi per aver inaugurato ‘Sud – Progetti per ripartire’. La sua presenza all’apertura dei lavori testimonia un’attenzione particolare per le questioni di cui andremo a parlare. Con questi due giorni ci poniamo l’obiettivo di mettere il Sud non solo al centro del dibattito pubblico, ma al centro delle azioni operative del governo. Siamo qui per avviare una grande impresa collettiva ed essere all’altezza di questa responsabilità”. Con queste parole il ministro per il Sud, Mario Carfagna, ha aperto i lavori della due giorni dedicata al Meridione d’Italia.
“La Consultazione non è nata per parlare del Sud – ha continuato il ministro Garfagna -, ma per parlare con il Sud. Per conoscere le donne e gli uomini sulle cui gambe cammineranno i progetti per il Mezzogiorno. Per confrontarci con le sindache, i sindaci e i presidenti di Regione. Per discutere con le imprese che resistono, nonostante il clima spesso ostile, con i lavoratori, i professionisti, il mondo della scuola e delle università. Con i giovani, con le donne. Tutte e tutti devono sentirsi parte di una strategia e di un percorso comuni da intraprendere. Le parole pronunciate in questi giorni non saranno semplice accademia. Abbiamo il dovere di essere concreti, pragmatici, efficaci”.

“SUD – Progetti per ripartire” è una iniziativa di ascolto e di confronto che il ministro per il Sud e la Coesione territoriale, Mara Carfagna, ha deciso di promuovere in vista della elaborazione definitiva del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e della definizione dell’accordo di partenariato. L’obiettivo è di riuscire ad avviare un percorso di collaborazione, capace di coinvolgere identità e competenze differenti e tutte importanti nella condivisione di priorità e di metodi da seguire per la progettazione e la realizzazione degli interventi.

Il video dell’intervento del Presidente del Consiglio Mario Draghi:

PRIMA SESSIONE

La prima sessione è stata dedicata agli interventi di rappresentanti istituzionali: Fabrizio BALASSONE (capo del servizio Struttura economica di Banca d’Italia), Gian Carlo BLANGIARDO (presidente dell’Istat), Biagio MAZZOTTA (Ragioneria Generale dello Stato), Massimo SABATINI (direttore generale dell’Agenzia per la Coesione), Antonio PARENTI (capo della Rappresentanza in Italia della Commissione europea), Nicola DE MICHELIS (Direzione generale Politica regionale della Commissione europea).
A concludere i lavori della mattina, i presidenti delle Regioni Sicilia (Sebastiano MUSUMECI), Sardegna (Christian SOLINAS), Molise (Donato TOMA), Campania (Vincenzo DE LUCA), Puglia (Michele EMILIANO), Basilicata (Vito BARDI), Abruzzo (Marco MARSILIO), Calabria (Antonino SPIRLÌ).

Il video integrale della prima sessione:

SECONDA SESSIONE

La seconda sessione è stata dedicata ai rappresentanti dei Comuni. In apertura, il contributo del presidente dell’ANCI e Sindaco della Città metropolitana di Bari, Antonio DECARO, e del presidente dell’UPI, Michele DE PASCALE. Sono intervenuti quindi i Sindaci delle Città metropolitane di Cagliari (Paolo TRUZZU), Catania (Salvatore POGLIESE), Messina (Cateno DE LUCA), Reggio Calabria (Giuseppe FALCOMATÀ), Napoli (Luigi DE MAGISTRIS), Palermo (Leoluca ORLANDO) e dei Comuni di Roseto Capo Spulico, CS (Rosanna MAZZIA), Salvitelle, SA (Maria Antonietta SCELZA) e Sulmona, AQ (Annamaria CASINI).
Alfonso CELOTTO, ordinario di Diritto costituzionale all’Università Roma Tre, ha tenuto una relazione sui diritti delle generazioni future.

Il video integrale della seconda sessione

Sempre nel pomeriggio di martedì 23 marzo, si sono riuniti otto tavoli di lavoro con la partecipazione di esponenti di fondazioni, associazioni, scuole e università, parti sociali, imprese, aziende sanitarie.

“La questione meridionale oggi”, coordina la deputata Giuseppina CASTIELLO.
“Università per l’impresa e l’amministrazione”, coordina il senatore Gaetano QUAGLIARIELLO.
“Lavoro e socialità”, coordina l’onorevole Michele BORDO.
“Mobilità a lungo e a breve raggio”, coordina la senatrice Fulvia Michela CALIGIURI.
“Transizione ambientale”, coordina il professor Raffaello COSSU.
“La scuola strumento per rimuovere gli ostacoli”, coordina Dalila NESCI, sottosegretario per il Sud e la Coesione territoriale.
“Innovazione digitale”, coordina il deputato Catello VITIELLO.
“Salute, filiera strategica”, coordina il deputato Federico CONTE.

Sud, Musumeci a Carfagna: «Urgente un Tavolo per il Sud»

«Se vogliamo recuperare il Mezzogiorno, a Roma e a Bruxelles devono convincersi che la questione è nazionale ed europea». Il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, ha partecipato da remoto, alla conferenza sui temi del Mezzogiorno organizzata dal ministro per il Sud, Mara Carfagna. «Serve urgentemente un Tavolo sul futuro del Sud, e noi siamo pronti a farne parte – ha detto Musumeci al ministro – per affrontare urgentemente questi temi, compresa la destinazione dei fondi del Recovery Plan dei quali non abbiamo notizia perché pare sia stato tutto deciso nei palazzi romani. E non è certo questa la soluzione».
«Smettiamola – ha aggiunto il Governatore siciliano – con il luogo comune della problematica sulla legalità nel Sud. Andava bene dieci o venti anni fa. Oggi il fattore criminalità, che c’è ed è presente, non può essere più considerato una diseconomia se paragonato alla paurosa carenza di infrastrutture e alle procedure burocratiche che da Bruxelles, e a Roma, non sembrano concepite per accelerare la spesa pubblica ma quasi per frenarla. Come si può parlare di alta velocità se bisogna far fermare i treni veloci a Reggio Calabria, fare scendere i passeggeri e farli salire su un traghetto? Ancora si discute su “ponte sì o ponte no”: il ponte per i siciliani e per i calabresi è forse un capriccio? O, invece, una necessità fin troppo evidente? In altre parti del mondo – ha continuato Musumeci – un ponte si fa in due anni e qui, invece, se ne parla da cento. Per realizzare un’opera pubblica in Sicilia sono necessari 5,2 anni, quando ne basterebbero uno o due. Perciò serve una sburocratizzazione delle procedure: il Ponte Morandi di Genova diventi un metodo da esportare nelle Regioni del Sud. Dateci gli strumenti, diteci qual è la prospettiva euromediterranea della Sicilia, o se dobbiamo continuare solo a salutare le navi che passano da Suez senza fermarsi nei nostri porti. Non è possibile – ha concluso il Governatore – che i siciliani debbano pagare 600 o 700 euro il biglietto aereo per recarsi a Milano. Il Sud non vuole, e non può più, essere considerato una zavorra».

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