Food & Wine

Street food siciliano: prelibatezze per il palato

Si tratta di preparativi per ricorrenze speciali come ad esempio le sagre, tipiche occasioni per il ritrovo di amici. Momenti in cui si condividono arancini, pane e panelle, sfincione, pane ca meusa, cannoli siciliani ed altro ancora.
Difficile non sentirsi attirati da certe leccornie che si confrontano tra una città e l’altra in Sicilia.
Inoltre c’è una vasta gamma di ingredienti, melanzane e a seguire gli ingredienti base: la caponata e la parmigiana.
A Palermo viene servita la tipica specialità, ovvero il pane ca meusa, si tratta di pane con la milza ed il polmone di vitello.
Ugualmente prelibato lo stigghiularu tipica pizza palermitana. Proprio a Lentini, cittadina Barocca in provincia di Siracusa, c’è pure buon gusto e lì preparano il cudduruni. Parola greca che significa “corona” . Si tratta di una focaccia ripiena, nata per riutilizzare gli avanzi del pane, aggiungendo erbe selvatiche.
Per la vigilia di Natale si mangia in tre varianti di farcitura: anciti (bietole selvatiche) , broccoli neri o cipolla, con pecorino, estratto di pomodori secchi, olio extravergine.
Tipica la “pizzicatura” della pasta, ripiegata su sé stessa, con i bordi chiusi a cordoncino. Oggi per la farcitura si aggiungono anche salsiccia sbriciolata, mortadella, olive e acciughe.
Intanto a Ragusa tipica è la scaccia, una sorta di torta salata dall’impasto sottile e ripiegato più volte con numerose varianti nella farcitura. In generale contiene: ricotta, cipolla, melanzane pomodoro, salsiccia. Nota, oltre che come scaccia, con il nome di scacciata o impanata.
Vari tipi di salse, ad esempio la salsa kebab: a base di yogurt dal gusto cremoso e aromatizzato, nasce come salsa per kebab combinandosi anche con hamburger carni grigliate, verdure, pesce e qualsiasi tipo di panino farcito.
Catania è la patria indiscussa della tavola calda siciliana.
Tra le tante delizie Catanesi: la cartocciata, impasto morbido e racchiude mozzarella, prosciutto cotto, olive nere e pomodoro.
Protagonista d’eccellenza è la carne di cavallo dal sacro rito “arrusti e mancia” (tradotto griglia e mangia). Servito caldo il panino con la carne di cavallo è da mangiare con le mani. Nel periodo natalizio ci sono le crispelle ben servite, ripiene di ricotta di pecora o acciughe, e poi fritte nello strutto.
La “bolognose” è la classica pizzetta in pasta sfoglia ripiena di uovo, prosciutto cotto, formaggio o ragù.
Anche a Messina è inevitabile il pitone (in dialetto pituni) contenente scarola, pomodori, acciughe e tuma.
A proposito di dolci siciliani è famosissimo il cannolo siciliano e si aggiudica il secondo posto la cassata. Particolarità “l’iris” , una sofficissima ciambella fritta con un morbido cuore di ricotta, zucchero e pezzetti di cioccolato. Un dolce delizioso tratto dall’Opera “Iris” di Mascagni. Durante una rappresentazione al Teatro Massimo di Palermo, al pasticcere Antonino Lo Verso viene un’ispirazione nel suo campo.
Ed ecco perché tutti dicono quanto il buon cibo fa bene all’anima.

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