Pisano in festa: dopo il sisma riapre la chiesa di San Giuseppe

La Comunità Parrocchiale di Pisano,appartenente all’Arcidiocesi di Catania, annuncia con gioia la riapertura al culto della chiesa di San Giuseppe, evento che si terrà venerdì 15 agosto 2025 alle ore 10.30 alla presenza dell’Arcivescovo mons. Luigi Renna, e del parroco emerito della comunità, don Giuseppe Meli. Alla cerimonia prenderanno parte le autorità religiose e civili insieme alla comunità dei fedeli.
L’edificio, chiuso dopo il sisma del 26 dicembre 2018 a causa di ingenti danni strutturali, tra cui profonde crepe e cedimenti, è stato oggetto di restauro degli affreschi e di lavori di miglioramento sismico, con l’obiettivo di restituire alla comunità un luogo di culto sicuro e accogliente.
L’intervento, del valore complessivo di 1milione e 700mila euro, è stato interamente finanziato dal Fondo Statale per la ricostruzione nei territori della Città Metropolitana di Catania colpiti dal sisma, come previsto dall’art. 6 del D.L. 32/2019. La gestione dei fondi è stata curata dal Commissario Straordinario per la Ricostruzione, dott. Salvatore Scalia, mentre il RUP è stato l’ingegnere Antonio Casella, capo dell’ufficio tecnico di Zafferana Etnea.
La direzione dei lavori è stata affidata all’architetto Giuseppe Amadore; l’esecuzione è stata curata dalla Tecno Edil Costruzioni S.r.l. di Piedimonte Etneo, mentre il restauro degli affreschi è stato realizzato dalla GS Art Restauri.
Il cantiere ha interessato ogni parte dell’edificio: la struttura, la copertura, gli impianti, gli intonaci interni e, in particolare, l’affresco della volta sopra l’altare maggiore, cuore artistico della chiesa, gravemente lesionato e restaurato con grande attenzione. Sono stati recuperati anche l’abside, la cappella, la torre campanaria e i locali della canonica, fondamentali per la vita pastorale.
Per decreto arcivescovile, la chiesa di San Giuseppe sarà designata chiesa giubilare dal 19 al 25 luglio, offrendo ai fedeli l’opportunità di vivere momenti di grazia e indulgenza.
Don Giuseppe Meli, alla guida della parrocchia da 46 anni, ha dichiarato: “Ciò che vediamo oggi non è solo frutto di un’opera tecnica. È il risultato del cuore e dell’impegno di una comunità viva. Tantissimi parrocchiani si sono rimboccati le maniche aiutando nei traslochi, nella pulizia e nell’allestimento degli spazi. Altri hanno contribuito con offerte economiche, permettendo anche il restauro della statua del nostro patrono, San Giuseppe”.
Il Commissario Straordinario Salvatore Scalia ha evidenziato il significato sociale dell’opera: “Un edificio di culto non è soltanto un luogo di preghiera, ma un punto di aggregazione e identità per una comunità. Restituire la chiesa di San Giuseppe a Pisano significa ridare forza, coesione e speranza a un intero paese, specialmente dopo una ferita profonda come quella del sisma”.
Giuseppe Di Salvo, segretario del Consiglio Pastorale Parrocchiale, ha sottolineato il valore di questo traguardo: “Dopo quasi sette anni di attesa, ritrovarci nella nostra chiesa è un’emozione indescrivibile. Non è soltanto un edificio: è la nostra casa comune, il cuore della vita religiosa e sociale del paese, il luogo dove nascono, crescono e si custodiscono legami che vanno oltre le generazioni”.
La chiesa di San Giuseppe, unico luogo di culto della zona fino all’inizio dell’Ottocento, fu voluta dal vescovo di Catania Andrea Riggio nel 1692 e ricostruita nei primi anni del Novecento dopo che il terremoto del 1864 la distrusse. I resti della prima chiesa, originariamente a tre navate e sorta come abbazia, sono stati riportati alla luce proprio durante l’attuale consolidamento sismico.
Per la diocesi di Catania, la chiesa di Pisano è risultata l’edificio sacro più danneggiato dal sisma del 2018, tanto da essere dichiarata totalmente inagibile.
I prossimi interventi di riqualificazione che interesseranno Catania saranno la chiesa di San Nicola a Trecastagni e la chiesa antica di Fleri; nella diocesi di Acireale, invece, i cantieri si apriranno per le chiese di Piano D’Api, Milo e Sacro Cuore in Santa Venerina, con progetti già in fase di aggiudicazione.