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La Madonna dell’Itria: un capolavoro della pittura manierista a Paternò

Per chi ancora non la conosce, la storia del dipinto della Madonna dell’Itria di Paternò è sempre motivo di sorpresa. Quest’opera – che pur raffigurando un soggetto tradizionale dell’iconografia sacra siciliana si presta a diverse quanto affascinanti interpretazioni –  fu dipinta negli anni settanta del Cinquecento da Sofonisba Anguissola, la celebre pittrice cremonese descritta dal Vasari e conosciuta e apprezzata da Michelangelo, antesignana della pittura “al femminile” che trascorse quegli anni (dal 1573 al 1579) nella cittadina etnea in quanto sposa di Fabrizio Moncada, appartenente all’illustre Casata. La vita quasi da romanzo di Sofonisba – che visse alla Corte di Filippo II di Spagna, a Paternò, successivamente tra la Toscana e la Liguria e infine a Palermo dove mori all’età di 93 anni – si intreccia indissolubilmente e fa da sfondo alla realizzazione dei suoi superbi e celebri ritratti e autoritratti, caratterizzati da un sottile impatto psicologico dei personaggi raffigurati. Ma il suo vissuto ci racconta indirettamente anche della realizzazione dei due grandi quadri che lasciò a Paternò: la Madonna dell’Itria (tecnica mista su tavola, 234 x 166 cm) e la Madonna della Raccomandata o del Riparo (tecnica mista su tela, 230 x 170 cm), tra i rari dipinti a soggetto sacro dell’artista. I due dipinti dall’insolito formato da pala d’altare, sono stati “riscoperti” grazie ad attribuzioni relativamente recenti, il primo tra il 1995 e il 2002, il secondo nel 2019.

   Nel luglio del 2020 la Parrocchia di Santa Maria dell’Alto (chiesa Matrice di Paternò), proprietaria delle due opere, ha stipulato un protocollo d’intesa con il Museo civico “Ala Ponzone” di Cremona; esso prevede il restauro dei due dipinti grazie a un finanziamento del Comune della stessa città, nonché il prestito delle opere per mostre ed esposizioni. La Madonna dell’Itria – ormai considerato dalla critica il capolavoro di Sofonisba – dopo un magistrale intervento di restauro eseguito a Cremona dal maestro Domenico Cretti, è stata trasferita a Milano dove, da marzo a luglio del 2021, sarà protagonista presso la Galleria di Palazzo Reale dell’eccezionale mostra-evento a carattere internazionale “Le Signore dell’Arte – Storie di donne tra ‘500 e ‘600”, che raccoglie i capolavori di pittrici italiane che hanno operato tra il periodo tardo rinascimentale e il primo barocco. Purtroppo, a causa dell’emergenza pandemica, la mostra milanese attende ancora l’apertura al pubblico, anche se è possibile visitarla attraverso un tour virtuale con un ticket acquistabile sul sito on line del Palazzo Reale di Milano.

Dopo la mostra di Milano la tavola tornerà a Cremona, dove insieme alla Madonna della Raccomandata, verrà esposta in un’altra importante mostra dedicata particolarmente al periodo siciliano di Sofonisba Anguissola. Entro il giugno del 2022 i due quadri, restaurati, reduci da mostre ed esposizioni e quindi resi più famosi dall’interesse internazionale da parte del mondo dell’arte e della cultura, rientreranno a Paternò dove avranno una definitiva collocazione all’interno della chiesa dell’Annunziata dell’ex Monastero, Matrice ausiliaria. Per tale ragione la stessa Parrocchia ha avviato l’iter per una raccolta pubblica di fondi, attraverso un crowdfunding, per la ricostruzione di una cappella che accoglierà i due grandi dipinti; uno spazio che ne permetterà la devozione religiosa e nel contempo l’esposizione a carattere museale.

Già da alcuni anni, ma soprattutto dopo questo restauro, le due opere paternesi di Sofonisba stanno avendo una maggiore notorietà grazie ad un crescente impatto mediatico. Certamente la “riscoperta” dell’artista, l’attribuzione e il restauro della Madonna dell’Itria e della Madonna della Raccomandata, stanno già rappresentando e rappresenteranno per Paternò, per il territorio etneo e per la Sicilia, un’operazione riuscita volta al recupero, alla valorizzazione e fruizione di un prezioso frammento del nostro patrimonio artistico e culturale.

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