La Giustizia è Democrazia

In uno stato democratico che sia autenticamente tale Giustizia e Democrazia sono complementari, sono un binomio valoriale capace di garantire il benessere di tutta la comunità sociale.
L’etica delle scelte è il fondamento di una democrazia che sia servente la dignità della persona e la sua protezione, ed è per tale motivo che quando si parla di giustizia e di democrazia si parla sostanzialmente di un’endiadi.
Un fattore forte di tenuta del sistema democratico è sicuramente una giurisdizione indipendente.
Un giudice onesto deve essere soggetto soltanto alla legge, indipendente da se stesso e dalle proprie opzioni ideologiche.
L’orgoglio smisurato ed il pre-giudizio sono i suoi peccati più gravi perchè nemici della giustizia e della democrazia.
La Magistratura è una categoria molto avversata, molto discussa a livello mediatico, stigmatizzata, addirittura evocata come “casta,” come detentrice di un potere assoluto, ma l’unico strumento, il solo arnese che deve avere in mano, come l’artigiano in officina, è la legge che deve essere chiara.ed esercitata in modo ragionevole.
Il giudice ha il dovere di giustificare razionalmente quello che fa e quindi motivare senza persuadere retoricamente e senza indurre con artifici la persuasione.
Il suo compito è quello di convincere nella fedeltà al testo del processo e nella cornice normativa di riferimento, applicando la norma al caso concreto, irripetibile ed umano.
È proprio per tale motivo che la motivazione della sentenza costituisce il vero scudo dell’ingiustizia perchè viene argomentata dopo essersi nutrita di una lenta ed attenta meditazione delle buone ragioni suggerite dalla voce del contraddittorio.
Da quanto detto si evince che la giustizia non è un mercato di plausibilità o di evidenze costruite non si sa come.
Nella società postmoderna in cui viviamo, definita liquida perchè tutto sembra estremamente mutevole, le istanze sociali e la complessità delle relazioni umane, sempre più sofisticate ed imprevedibili, reclamano continuamente interventi normativi.
Ma l’eccesso di riforme e soprattutto l’oscurità delle leggi indeboliscono la democrazia rendendo molto arduo il ruolo di tutti gli operatori pratici del diritto e principalmente dei giudici ed impoverendo inesorabilmente le garanzie.
Il Cuore della democrazia sono le procedure partecipative e quindi il Dialogo delle Ragioni che è anche il Cuore del processo.
In uno stato democratico prima del potere giudiziario occorre l’educazione alla legalità e prima ancora ai sentimenti.
E questo compito, come sosteneva Calamandrei già nel lontano 1950, spetta alla scuola che ne costituisce l’organo centrale, occupandosi della formazione della classe dirigente che deve sempre essere rinnovata perchè la società ha il diritto di esigere che sia la classe de migliori, dell’aristocrazia dei cervelli abili, onesti, preparatissimi e competenti.