“Etna colonna del cielo”

Nella Corte Mariella Lo Giudice di Palazzo Platamone a Catania, in scena “Etna colonna del cielo”, drammaturgia, musica e parole raccontano all’unisono l’Etna con la regia Ezio Donato. Musiche eseguite dal vivo dalle Broken Consort’s, ensemble formata da Francesca Laganà (voce), Loredana Sollima (flauto), Angela Minuta (arpa), Raffaella Suriano (violoncello) e Filippo Fasanaro (percussioni) – con musiche originali composte da Carmen Failla. Riccardo Maria Tarci interpreta Empedocle, filosofo agrigentino del V secolo a.C . Fu sacerdote, oratore, medico (fondatore della scuola medica siciliana), taumaturgo, poeta. Narra la biografia, tale la definirei, del Vulcano “a Muntagna” riportando: fonti storiche, fonti geologiche, miti e leggende, tra prosa e poesia… comunque parla l’Etna, protagonista assoluta di uno spettacolo a lei dedicato, nel quale l’armonia del suono si intreccia al racconto, in un cortile di prestigio, nel quale, ieri sera, soffiava un delicato vento, nel sogno di una serata di inizio estate. Le pagine lette magistralmente da Riccardo Maria Tarci, scandiscono varie storie alcune vere, altre verosimili e non, le conosci, le hai sentite o se non le conosci, piacevolmente apprendi, perché è conoscenza e perché lo sfondo quotidiano, la parte aurea del nostro panorama è l’Etna, sai che comunque fai parte di quel vulcano, di quelle storie e noi viviamo sotto la sua ombra. L’Etna (gr. Αἴτνη forse da αἴϑω “ardo, fiammeggio”), chiamata Gebel (monte) al tempo degli Arabi, poi Mongibello (monte-gebel) dalle persone colte; dagli abitanti detta a Muntagna.
Empedocle non solo studiò l’Etna, ma la sua figura è anche legata a leggende e miti che lo vedono protagonista di un presunto suicidio. Un mito racconta che, si incamminò verso l’Etna e, giunto ai crateri del vulcano, vi si gettò e scomparve. Con la sua sparizione voleva far credere di essere stato assunto tra gli dei, ma il cratere rigettò uno dei suoi sandali. Secondo Empedocle, la realtà è costituita da quattro elementi: terra, acqua, aria e fuoco, esse si mescolano tra loro per formare tutte le cose. Amore e Odio, o Amicizia e Discordia, così è la duplice natura dell’Etna, sono le forze opposte di fertilità e distruzione, a Muntagna rimasta sempre un’entità divina, considerata Madre perché le sue terre fertilissime nel corso dei secoli hanno dato sostentamento e ricchezza ai suoi figli Matrigna perché in vari momenti della storia ha distrutto tutto, bellezza e impotenza nella danza degli elementi.
