L'Opinione

Crisi: languide infatuazioni e invincibili rancori del PD

Perché mai le donne e gli uomini del PD sono così astiosamente ostili a Matteo Renzi? E perché, invece, sono così compiacenti con Giuseppe Conte, tanto da essere disposti, fiduciosamente a seguirlo in una alleanza con i 5Stelle, capeggiata dall’attuale presidente del consiglio? Si dirà che Renzi ci ha messo del suo. Ma non si può negare che tantissimi lo hanno aiutato. E che la maggior parte di questi tantissimi fanno oggi parte di quello smisurato esercito che al solo sentirlo nominare si infuriano e danno di matto come il toro davanti al drappo rosso. Renzi ha usato metodi spicci, diciamo pure autoritari, quando è stato segretario del partito? E’ stato insincero con le sue promesse, perché è andato al governo senza passare da elezioni secondo quanto aveva promesso e, nemmeno ha mantenuto il giuramento di dimettersi dopo avere perso il referendum costituzionale? Ha spostato “a destra” la politica del PD, soprattutto con il Jobs Act che ha modificato lo statuto dei lavoratori che, peraltro, il PCI aveva contrastato? Tutto vero. Ma anche discutibile, come sempre quando si tratta di scelte politiche. Su Pensalibero, non gli abbiamo dato tregua quando era il momento giusto per opporsi e nel PD tutti lo sostenevano. E perché, ora, tutta questa avversione così piena di malevolenza e di rancore? E perché tutto questo non è accaduto e non accade con tanti altri personaggi elevati a portabandiera di un nuovo modo di stare a sinistra e che poi hanno clamorosamente deluso attese e speranze? Impossibile dimenticare le infatuazioni per gli eroici magistrati manipulitisti eletti a grappoli nelle nostre Camere ed al parlamento europeo; il consenso dato da Veltroni all’Italia dei Valori per l’apparentamento, negato invece al glorioso PSI alle elezioni del 2008, nel nome di un antisocialismo viscerale quando l’antirenzismo; il sostegno ad intellettuali ed artisti che poi hanno clamorosamente imboccato strade diverse e opposte rispetto a chi li aveva generosamente beneficati. Infine, per arrivare ai giorni nostri: perché questa infatuazione per Giuseppe Conte e per i 5Stelle? Tanto è invincibile il rancore per Renzi quanto è facile dimenticare i trascorsi di entrambi?
Gli Italiani non hanno dimenticato chi erano e, presumibilmente chi sono il presidente del consiglio ed i 5Stelle. Fino ad un anno e pochi mesi fa, al governo assieme a Salvini, ne avallavano il razzismo becero e le misure ispirate da principi autoritari. E con quello stesso governo varavano misure rovinose come quota 100 e reddito di cittadinanza. Con l’attuale governo, il PD si è fatto imporre misure alle quali si era opposto quando a governare erano Lega e 5Stelle, come lo sciagurato taglio dei parlamentari e la sostanziale abolizione della prescrizione. Ora si è fatto trascinare in una gestione della crisi di governo che resterà negli annali come il punto (si spera) più basso del livello morale della nostra politica. Non è necessario che l’accattonaggio dei parlamentari per garantire i numeri a Conte si perfezioni. Basta averci provato per squalificare il governo e chi gli ha dato bordone. Il PD farebbe meglio a badare alle trame che lo vorrebbero portare ad imbrancarsi con un movimento di ipocriti nati per farci la morale. Addirittura volevano imporre il vincolo di mandato e non battono ciglio quando gli promettono una dozzina di senatori impacchettati e pronti ad obbedire in cambio di non si sa che. Altro che coltivare giorno e notte la paranoia per Matteo Renzi.

Dal giornale online Pensalibero (www.pensolibero.it) per gentile concessione.

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