A New West Side Story

Il musical, organizzato dalla Camerata Polifonica Siciliana con il sostegno della Regione Siciliana e del Ministero della Cultura e presieduta dal musicologo Aldo Mattina, vuole essere una rivisitazione, anzi una poetica e musicale riscrittura, una sorta di reinvenzione del capolavoro di Leonard Bernstein arricchita, ma senza abbandonare lo spirito originario, dagli inserti dei compositori Andrea Amici e Simone Zappalà; una rilettura del musical di Leonard Bernstein nata da un’idea di Armando Nilletti che ci ha regalato un atto creativo contemporaneo.
L’accompagnamento musicale interpretato dai pianisti, Stefania Cafaro e Luca Ballerini, insieme alle innovative percussioni de L’Officina del Ritmo, è diretto da Carmen Failla.
La regia è di Armando Nilletti; le coreografie e i costumi di Giusi Vittorino. In scena: Carmelo Gerbaro (Tony), Roberta Spampinato (Maria),
Laura Sfilio (Anita), Axel Torrisi (Riff), Fausto Monteforte (Bernardo), Silvio Sciarratta (Chino), Maria Cristina Litrico (Valentina).
Corpo di ballo Accademia Danse La Vie.
West Side Story, su libretto di Arthur Laurents, con le parole di Stephen Sondheim e le musiche di Leonard Bernstein, debuttò con grande successo nel 1957 al Winter Garden Theatre di Broadway; un successo che ha superato il mezzo secolo anche grazie a una fortunata versione cinematografica vincitrice di 10 Oscar.
Questa rivisitazione del dramma shakespeariano ‘Romeo e Giulietta’, è ambientata in un quartiere povero e difficile, per la presenza di bande rivali, della New York degli anni ’50 del Novecento.
Al centro dell’azione – una storia senza tempo, la storia di una generazione che rimane purtroppo sempre attuale – si pongono Tony e Maria che, nonostante appartengano a gang rivali (i Jets e gli Sharks animati da tensioni razziali e sociali), si innamorano.
La vicenda si sviluppa e si riavvolge attraverso faide, agguati e omicidi fino al tragico finale che vede Maria piangere sul cadavere del suo amato ucciso in una ennesima rissa.
Si tratta di una reinvenzione poetica e musicale la cui azione è accompagnata da un organico strumentale anch’esso reinventato sulla base di pagine originali e inserti dei compositori siciliani, capaci di creare risonanze emotive e timbri innovativi, pur conservando l’anima originaria dell’opera pronta a cogliere le emozioni più intime di un mondo giovanile tra disagio sociale, violenza e degrado dei quartieri marginali.
La scuola musicale catanese così rilegge, rinnovandolo, il capolavoro di Bernestein senza allontanarsi, però dall’opera originale anche se con un linguaggio musicale e scenico rivisitato.
Ferrauto ha osservato, nella intervista rilasciata, la peculiarità dell’opera messa in scena da personale locale e dagli autori che hanno recuperato la trama originale: “una nuova esperienza per noi che proveniamo dalla musica classica…un’esperienza che può aprire un varco tra il pubblico giovanile…”.
Anche il regista ha sottolineato la novità di questo musical che trasformò la storia della musica, ma qui tutto siciliano (“Tutti incredibilmente bravi!”), in cui gli spettatori possono rispecchiarsi. Ancora Carmen Failla dichiara la sua grande soddisfazione per questa strada nuova tra musical e opera: un melodramma americano!
Purtroppo la mancanza di didascalie, la musica predominante, l’acustica che tendeva ai toni alti rendendo incomprensibili le parole non hanno favorito la piena fruibilità dello spettacolo.
Foto e video di Lorenzo Davide Sgroi