Taormina, il 22 settembre al Teatro Antico ‘Echi dell’anima’

Si arricchirà di un importante momento d’arte il concerto ‘Echi dell’Anima – Sinfonie dal Teatro Antico’, in programma il 22 settembre al Teatro Antico di Taormina. Alla grande musica si affiancheranno, infatti, le opere visionarie di Giuseppe Patanè, tra le voci più originali della pittura contemporanea internazionale, che darà vita a un dialogo simbolico tra materia, trasformazione e spiritualità, in perfetta sintonia con lo spirito della serata. L’evento, promosso dal Ministero della Cultura, dall’Assessorato regionale ai Beni Culturali e Identità Siciliana, dal Parco Archeologico Naxos Taormina, dalla Città di Taormina e da Next Generation Europa, vedrà protagonista l’Orchestra Sinfonica Italiana diretta dal maestro Giuseppe Crapisi, con la partecipazione del Sikelia Piano Duo, formato da Gianfranco Pappalardo Fiumara e Giulio Potenza, e del violinista Riccardo Obiso. Accanto alla musica, con un programma che proporrà alcune delle pagine più intense del repertorio europeo, il linguaggio dell’arte visiva troverà spazio con le due opere dell’artista: Athanor e Presagi. “Come nei quadri di Giuseppe Patanè, nella cornice solenne del Teatro Antico di Taormina – spiega Nicolò Fiorenza, direttore artistico e regista della serata – la pittura e la musica si uniranno in una sensoriale meditazione comune: dall’oscurità dell’Apocalisse alla potente luce della rigenerazione, dall’esperienza della morte all’anelito universale di armonia”.
Athanor, realizzata nel 2021 in occasione dei 700 anni dalla morte di Dante, sarà esposta all’ingresso principale del Teatro e accoglierà il pubblico in un viaggio pittorico tra materia, trasformazione e spiritualità. Il termine richiama il forno alchemico utilizzato per purificare la materia, e diventa, nella visione dell’artista, uno spazio di metamorfosi interiore, dove il colore si fa vibrazione e coscienza, tra luce e ombra, tra visibile e invisibile.
Sul palco, invece, l’opera Presagi farà da quinta scenografica alla musica classica, amplificandone il messaggio con la sua intensa carica visiva. L’opera propone una rilettura attuale dell’Apocalisse di Giovanni, con cinque cavalieri– e non quattro – a simboleggiare le forze distruttive che affliggono il nostro tempo: Guerra, Morte, Carestia, Pestilenza e un quinto cavaliere, l’Intelligenza Artificiale. Una visione potente e drammaticamente attuale, che ci invita a riflettere su temi come lo sfruttamento sociale, l’indifferenza, e la cecità dei potenti di fronte alle reali emergenze dell’umanità. Ma Presagi non è solo denuncia: è anche richiamo alla speranza. Come afferma Papa Francesco, “È sempre possibile ricominciare, anche dalle macerie”.
Queste visioni dialogheranno profondamente con il repertorio sinfonico della serata Echi dell’Anima: l’Ouverture 1812 di Čajkovskij evoca la lotta per la libertà e la resistenza di un popolo; il Concerto per due pianoforti e orchestra di Poulenc, intriso di spirito francese, alterna leggerezza e inquietudine, ironia e sacralità; infine, la trasposizione sinfonica de La morte e la fanciulla di Schubert raggiunge vertici di drammaticità e sublimazione.
L’ingresso all’evento è gratuito fino ad esaurimento posti.
