Dal conflitto russo-ucraino ai focolai in Medio Oriente e in Africa, la diplomazia resta troppo debole

La guerra tra Russia e Ucraina continua a insanguinare l’Europa. Ogni giorno civili perdono la vita, milioni di persone sono costrette alla fuga e intere città vengono cancellate dalle mappe. È un conflitto che si aggiunge ai focolai di violenza in Medio Oriente, in Africa e in Asia, ricordandoci che la pace resta un traguardo fragile e distante.
La pace non è soltanto assenza di guerra: è un processo che si costruisce con diplomazia, dialogo e cooperazione. Eppure la comunità internazionale sembra averlo dimenticato, preferendo la logica delle armi e delle sanzioni. Persino le Nazioni Unite appaiono spesso paralizzate da veti e interessi contrapposti, incapaci di far valere il diritto internazionale.
La storia dimostra che nessuna guerra si chiude senza un negoziato. Serve coraggio politico: riaprire i canali del confronto, cercare compromessi che garantiscano sicurezza senza umiliare nessuno, restituire spazio al dialogo invece che alle minacce. Senza questa fatica, ogni conflitto diventa solo preludio di nuove distruzioni.
Le conseguenze non si fermano ai Paesi coinvolti. Instabilità energetica, inflazione e crisi economica colpiscono anche l’Europa e l’Italia. Ma la guerra produce anche effetti meno visibili: erode la fiducia collettiva, alimenta divisioni, genera paura. Per questo l’Unione Europea e il nostro Paese non possono limitarsi a osservare: hanno il dovere di proporre percorsi diplomatici seri e credibili, investendo nella pace almeno quanto nella difesa.
La pace non è un’illusione. È un diritto e una responsabilità collettiva. Le tragedie del Novecento ci hanno insegnato che la guerra porta solo macerie, mentre la diplomazia costruisce futuro.
Dobbiamo riconoscerlo con chiarezza: siamo ancora lontani dalla pace. Ma proprio per questo non possiamo smettere di inseguirla, pretenderla e difenderla. La pace non si costruisce da sola: richiede governi coraggiosi, istituzioni responsabili e cittadini consapevoli. Senza pace non esiste futuro.