Cronaca

E’ morto Arturo Di Modica, suo il “Toro di Wall Street”

L'opera che non piacque ai dirigenti della Borsa

Arturo Di Modica era nato a Vittoria, in provincia di Ragusa, nel 1941. Da lì era andato via molto giovane, che aveva 19 anni, per trasferirsi a Firenze, ma è all’età di 32 anni che lascia l’Italia per andare a vivere negli Stati Uniti. Diventa famoso e si distingue per le sue sculture bronzee. Dopo il crollo della Borsa, realizza il “Toro di Wall Street” che installa, senza alcuna preventiva autorizzazione, nello spiazzo antistante la New York Stock Exchange, la Borsa di New York. Negli Usa, la sua opera è anche nota come “Wall Street Bull” o “Charging Bull“. La statua dal costo di circa 360mila dollari venne realizzata interamente a spese dell’artista e simboleggia la forza esplosiva e la capacità di rinascere nei momenti più difficili del popolo americano e la vigorosa ripresa rigenerante della Borsa. Il “Toro“, che non piacque ai dirigenti della Borsa, doveva essere rimosso ma, oggi, costituisce una delle icone degli Stati Uniti più note al mondo, oltre ad essere uno tra i monumenti più gettonati dai turisti.

È morto all’età di 80 anni, a Vittoria, dove era ritornato pur mantenendo con gli States un legame sempre più raro. Stava lavorando ad una monumentale opera da offrire in dono alla sua città natale: due cavalli in bronzo che avrebbero dovuto dominare il fiume Ippari. Di Modica non ce l’ha fatta, è morto prima di poter terminare l’opera di ben 40 metri. Si vide per l’ultima in pubblico nel settembre dello scorso anno, in occasione della visita dei quattro candidati a sindaco di Vittoria (Salvatore Di Falco, Piero Gurrieri, Salvatore Sallemi, Francesco Aiello) i quali si erano recati a casa sua per attuare la pianificazione di progetti.

Profondamente rattristato dalla sua scomparsa il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci: “Quando stamane ho saputo della sua scomparsa, mi sono commosso – ha detto il governatore della Sicilia – ricordando un episodio di oltre un anno fa, poco prima che scoppiasse la pandemia. Mi trovavo a New York, per una visita istituzionale, e il maestro Di Modica, avendo saputo della mia presenza, volle a tutti i costi incontrarmi. Ci teneva a conoscere personalmente il presidente della sua Regione, alla quale continuava a essere legato da un filo indissolubile, nonostante vivesse, ormai da tempo, in America. Siciliano di fama internazionale, aveva mantenuto la sua umiltà e dovunque era stimato e ben voluto. Alla famiglia va il cordoglio mio e dell’intero governo”.

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