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Tariffe mediche, il TAR Lazio accoglie le richieste dei medici specialisti convenzionati

Con tre importanti sentenze pubblicate in data odierna, il TAR Lazio – Sezione Terza Quater (Presidente Quiligotti, Estensori Lattanzi, Ferrazzoli e Piemonte) – ha accolto i ricorsi presentati contro il Decreto ministeriale di dicembre 2024, con cui il Ministro della Salute, di concerto con il Ministro dell’Economia, aveva rideterminato le tariffe nazionali relative all’erogazione dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), comprendenti l’assistenza specialistica ambulatoriale e protesica.

Avverso tale provvedimento si erano mobilitati oltre un centinaio di Centri e Strutture sanitarie private accreditate, appartenenti a molteplici branche (Laboratori di Analisi, Cardiologia, Radiologia e tutte le branche a visita), insieme alle sigle sindacali CIMEST – Coordinamento Intersindacale della Medicina Specialistica Territoriale e SBV, rappresentati dagli Avvocati Professori Salvatore Pensabene Lionti e Tommaso Pensabene Lionti.

Il TAR ha accolto le doglianze, annullando il decreto ministeriale per difetto di istruttoria, rilevando che: non sono state considerate le osservazioni metodologiche mosse dall’AGENAS; sono stati utilizzati dati non aggiornati; il campione di strutture analizzate non era rappresentativo della realtà nazionale; ed è stato operato un confronto inadeguato con tariffari regionali, ignorando che le Regioni più virtuose (Veneto, Emilia‑Romagna, Lombardia) applicano tariffe più alte di quelle fissate a livello nazionale. Pur annullando il decreto, il TAR ha disposto che l’efficacia sia differita di 365 giorni, per consentire ai Ministeri di procedere a una nuova istruttoria e di definire tariffe eque, evitando gravi ripercussioni socio‑economiche.

Importanza per le Regioni in Piano di Rientro (Lazio, Sicilia, Campania, ecc.) – Il risultato rappresenta un sollievo particolare per le Regioni sottoposte a Piano di Rientro che, a causa dei vincoli economico‑finanziari, non avrebbero potuto rimodulare in miglioramento le tariffe nazionali, a differenza di Veneto, Emilia‑Romagna e Lombardia. In assenza di questa pronuncia, numerose strutture sarebbero state costrette a operare in perdita, senza poter confidare in interventi regionali di temperamento.

Chiarimenti sui ricorsi e sul merito della vittoria – Il CIMEST e lo SBV sono le sigle sindacali che hanno impugnato il decreto di rideterminazione delle tariffe LEA. La gran parte degli altri ricorrenti aveva richiesto la sospensione cautelare del decreto, istanza che il TAR ha rigettato. Il risultato di oggi è stato invece conseguito grazie alla strategia processuale degli Avvocati Professori Salvatore Pensabene Lionti e Tommaso Pensabene Lionti, che hanno chiesto la decisione nel merito con giudizio abbreviato, ottenendo l’annullamento del decreto. Si precisa altresì che alcune organizzazioni (tra cui AIPO, UAP e altre) sono intervenute ad adiuvandum; si prende atto di comunicati che attribuiscono impropriamente il merito del risultato, ma – per doverosa correttezza – si ricorda che l’iniziativa principale e l’esito favorevole nel merito sono riconducibili ai ricorsi patrocinati dai Professori Pensabene Lionti e promossi dalle sigle CIMEST e SBV.

Dichiarazione del Presidente del CIMEST

“Le sentenze del TAR Lazio rappresentano una vittoria fondamentale per tutta la medicina specialistica territoriale e per i cittadini – dichiara il dott. Salvatore Calvaruso, presidente del CIMEST. – Non era accettabile che tariffe ingiuste e prive di adeguata istruttoria condannassero le strutture private accreditate a lavorare in perdita, con ricadute negative sulla qualità dei servizi e sulla salute dei pazienti. Ora chiediamo una nuova istruttoria seria e trasparente, basata su dati aggiornati e rappresentativi. Il CIMEST continuerà a vigilare e a farsi portavoce delle istanze della categoria.”

CIMEST – Coordinamento Intersindacale della Medicina Specialistica Territoriale
Presidente: dott. Salvatore Calvaruso

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