Viabilità

Stretto di Messina, Ponte o Tunnel? L’importante è costruirlo

Lo Stretto di Messina mette in “competizione” le Società interessate alla realizzazione di un’opera che possa consentire un collegamento tra l’Italia peninsulare e la Sicilia alternativo a quello marittimo. La Saipem S.p.A., società quotata in Borsa e presente in 62 Paesi nel mondo, si dichiara pronta alla creazione di un tunnel galleggiante sotto lo Stretto di Messina. “È la sintesi delle nostre tecnologie sottomarine”. – fa sapere la multinazionale italiana. L’opera servirà per l’attraversamento sottomarino del tratto in discorso. Il modello tipo sarà quello degli oleodotti e dei gasdotti e l’idea è quella di proiettare il progetto nel mondo. Lo ha comunicato alla stampa l’Ad di Saipem S.p.A., Stefano Cao, dopo la presentazione dei conti annuali agli analisti finanziari.

Dal canto suo, la WeBuild S.p.A. è dichiaratamente pronta a partire con il proverbiale ‘Ponte sullo Stretto’ di cui tanto si parla e che molti auspicano. Lo fa sapere Pietro Salini, Amministratore Delegato dell’ex Salini Impregilo, che così si è espresso. “Noi abbiamo partecipato a una gara a suo tempo in cui c’era un ponte da fare, si chiama Ponte sullo Stretto. Se ce lo fanno costruire lo costruiamo“. Salini indora la proposta e la pone, altresì, sul piano lavorativo che in Sicilia fa acqua da tutte le parti: “Sarà lavoro per 100 mila persone e sarebbe una buona occasione. Non sta a me decidere di farlo ma se ce lo fanno fare, noi siamo molto contenti di farlo. Abbiamo già costruito ponti per oltre mille chilometri nel mondo, penso che qualcosa sappiamo fare e siamo pronti a farlo“.

Quanto al tunnel sottomarino, c’è da dire che si dovrà tenere conto delle caratteristiche geologiche e tettoniche dell’area ed optare per una galleria ferroviaria o di un sottopassaggio stradale. Sarebbe, tuttavia, da escludere un tunnel unico di 4 chilometri di lunghezza, atteso l’alto rischio di morte connesso a possibili incidenti o in caso di emergenze. Il Tunnel di Archimede si era presentato da subito come l’alternativa al Ponte sullo Stretto rappresentata da un “cunicolo” ancorato al fondale marino mantenuto ad una certa profondità al di sotto del livello marino grazie alla spinta di Archimede.

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