Cronaca

“Maternità e università. Quali prospettive?”

A Palazzo Ingrassia, Dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università di Catania, si è svolto l’incontro dal titolo “Maternità e università. Quali prospettive?

Il convegno è stato organizzato e introdotto da Cristina Soraci, professore associato di Storia romana all’Università degli studi di Catania, moderato da Antonina Nicolosi (dirigente medico presso l’Unità Operativa Complessa di medicina legale, fiscale e necroscopica della ASP di Catania).

L’incontro ha avuto inizio con isaluti istituzionali da parte di Loredana Cardullo (direttrice del Dipartimento di Scienze della Formazione), da Marina Paino (direttrice del Dipartimento di Scienze Umanistiche),e da Cinzia Recca (delegata alle Pari opportunità del Dipartimento di Scienze della Formazione).

Sono intervenuti Giuseppe Chiara (docente di Diritto costituzionale e pubblico, Università di Catania), Aldo Rocco Vitale (docente di Filosofia del Diritto, Università Europea di Roma), Elisabetta Sagone (docente di Psicologia dello sviluppo e psicologia dell’educazione, Università di Catania).

Al giorno d’oggi di sostegno alla maternità e alla paternità si discute, così come di incentivi per le famiglie più o meno numerose, di politiche che tendono a garantire “pari opportunità”. Anche la normativa italiana e quella europea contemplano la tutela e la promozione della genitorialità. Così l’Università si adopera per attuare questo fine, si legge dell’impegno “a realizzare azioni positive di prevenzione delle discriminazioni e di promozione della cultura delle pari opportunità” (Codice etico approvato dall’Università di Catania – D.R. 1166, dell’8/4/21- art. 12 c. 2), di “aggiornamento dei regolamenti al fine di consentire eventuali deroghe”, di “formule di flessibilità didattica” e di “agevolazioni a studentesse in stato di gravidanza e/o studenti/esse con oneri parentali entro periodi determinati”, di “riconoscimento di agevolazioni lavorative e di specifici criteri di valutazione di lavoratori e lavoratrici rientrati in servizio dopo esperienze genitoriali” (Piano di Uguaglianza di Genere UniCt 2022-2026). E così via.

Ma è stato poi così? Si sono attuate deroghe, flessibilità, agevolazioni? Si è attuato ciò che potenzialmente avrebbe potuto essere? In che misura l’Università italiana e l’Ateneo catanese mirano davvero a dare valore alla genitorialità e ad attuare ciò che potenzialmente è una risorsa, skill all’interno di un percorso formativo e lavorativo? “Maternità e università. Un piede sulla luna”, metafora di Cristina Soraci, in questo caso, rappresenta la speranza che richiede impegno, dedizione, misure pratiche e aiuti concreti atti a valorizzare la persona. La prof.ssa Soraci già in una precedente intervista aveva già messo in luce, dati alla mano, le contraddizioni tra la teoria e la prassi. Nella sua Introduzione ai lavori del convegno ha presentato la figura del Genitore non escludente, in una carriera universitaria che sia di studente o di professore occorre dimostrare con i fatti l’idea che: investire nel genitore è investire nel futuro dell’Università.

 Nel susseguirsi degli argomenti trattati: dal diritto alla famiglia, principio fondamentale della Costituzione italiana, come società naturale fondata sul matrimonio e diritto originario da proteggere, al diritto alla genitorialità e alle varie leggi esposte dal  prof Giuseppe Chiara, si è passati poi al concetto di famiglia definito dal prof. Aldo Rocco Vitale, modello ontologico della famiglia, nucleo sociale, società naturale, modo autonomo e naturale di aggregazione nella Politica di Aristotele. La famiglia, oggi prodotto sociale, nel quale decidiamo cosa e come definire famiglia. L’importante, comunque, sarebbe non perdere la centralità della “persona” essere umano, punto di riferimento, che ha ancora ha la possibilità di decidere di procreare o meno, in uno sviluppo biotecnologico che ridefinirà la teoria generativa, che solleva questioni di natura etica all’interno della società negli ultimi decenni e corrisponderà a un disorientamento da parte della collettività o una difficoltà ad elaborare criteri di valutazione, atti ad orientare le decisioni.

Personalmente mi è venuto in mente “Il mondo nuovo” diA. Huxley che immaginò un mondo per l’umanità basato non solo sugli avanzamenti tecnologici, ma soprattutto su quelli biologici: sarebbe oggi un monito per l’umanità attuale che si avvia verso nuove e profonde possibilità di modifica del corpo umano e sulla fecondazione naturale sostituita da quella artificiale.

Di uguaglianza di genere nei contesti professionali parla la prof.ssa Elisabetta Sagone, in particolare del processo di avanzamento di carriera, obiettivo fondamentale che si sta perseguendo a livello globale e nazionale con campagne di sensibilizzazione e la promozione di figure femminili nei consigli di amministrazione, entro il 2026, per raggiungere la certificazione della parità di genere in azienda.  Sostiene l’importanza di organizzare, praticamente, le condizioni tali da poter dare valore alla genitorialità e considerarla un plusvalore. La moderatrice Antonina Nicolosi conclude esponendo una fiaba della tradizione inuit (Carter, 2020) che racconta che tanto tempo fa le donne trovavano i figli scavando con forza la terra… l’atto stesso dell’andare in profondità e del riemergere, del custodire e del nascondere, del rinvenire e del ritrovare. La forma biunivoca dell’intenzione del gesto suggerisce che non si nasconde qualcosa perché resti celato, né si va in profondità per restarci, ma per conoscere il movimento che porta da dentro a fuori, dal dritto al rovescio, da sotto a sopra, per impararlo. Questo apprendimento… accade a molte donne, come racconta la fiaba, grazie all’esperienza della maternità, al suo desiderio, alle sue prove e ferite: … pare un segno della specifica trasformazione che la relazione con la nascita e la creazione scava dentro colei che si dispone a questo tipo di cammino. D’altra parte scavare, ovvero aprire uno spazio in ciò che è pieno, è creare a fatica un passaggio, dare una possibilità alla trasmissione. La fiaba di Kakuarshusk fa parte di una raccolta ad opera di Angela Carter, scrittrice e studiosa di letteratura inglese, che ha riunito fiabe da tutto il mondo per rendere a grandezza naturale le donne, nei loro momenti di audacia e vulnerabilità”.

Al termine ha avuto seguito il dibattito e l’intervento di tre candidati alla carica di Rettore dell’Università di Catania per il prossimo sessennio: Salvatore Baglio, Enrico Foti e Ida Nicotra hanno mostrato di essere interessati al tema e hanno avanzato alcune proposte per far sì che i buoni principi vengano messi in pratica e che le leggi a sostegno della genitorialità vengano applicate.

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