Cultura

Mandorlo siciliano e pugliese come “fratelli”: a dirlo la tesi di Alexandros Mosca

Uno studio condotto su una collezione di germoplasma ex situ di mandorlo (conservazione delle risorse genetiche fuori dal loro ambiente naturale) su ben 95 accessioni (ossia, entità presenti in una banca del germoplasma) siciliane, pugliesi ed internazionali. Le analisi condotte sono state fenotipiche, genotipiche e di associazione: fenotipo-genotipo mediante GWAS – Genome-Wide Association Study. Il tutto enucleato nella tesi sperimentale di Alexandros Mosca, dottorando di ricerca dell’università di Catania. Titolo: “Caratterizzazione genetica ed associazione fenotipo-marcatore di una collezione di mandorlo attraverso l’utilizzo di SNP array”.

Ad emergere la “fratellanza” tra il mandorlo siciliano e quello pugliese, seppur la “parentela” si realizzi a distanza di chilometri e si snodi in io regioni tra loro lontane. L’analisi è stata condotta su 939 regioni genetiche polimorfiche e ha consentito di attuare la valutazione del grado di colinearità genetica (sintenia) esistente tra il mandorlo ed il pesco. Inoltre, si è posta in emersione la valutazione delle similarità tra le accessioni siciliane e pugliesi, da un lato, e «quelle delle più importanti cultivar commerciali di mandorlo» – spiega Alexandros Mosca.

«Le analisi fenotipiche finalizzate allo studio dei principali caratteri come le dimensioni del frutto, la resa, le proprietà antiossidanti sono state utilizzate, in combinazione con i dati genetici, per la messa a punto di analisi GWAS, volte ad individuare associazioni significative fra i fenotipi analizzati e uno o più fra le 939 regioni polimorfiche» spiega ancora Mosca, in Sistemi complessi per le scienze fisiche, socio-economiche e della vita (ciclo XXXVI) della classe di dottorato interdisciplinare del Dipartimento di Fisica e Astronomia in collaborazione con il Dipartimento di Agricoltura Alimentazione e Ambiente dell’ateneo catanese. «Questi ultimi risultati rappresentano un passo fondamentale per la messa a punto di piani di miglioramento genetico mirati, per esempio, alla valorizzazione delle cultivar o delle accessioni locali di una coltura arborea dalla crescente importanza economica come il mandorlo».

La tesi di Laurea magistrale in Biotecnologie agrarie ha ottenuto un riconoscimento dal Dipartimento di Scienze Agrarie e Forestali dell’Università della Tuscia di Viterbo per la promozione delle conoscenze nell’ambito della filiera del mandorlo: il Premio “Raffaele Trua”, indetto in memoria del giovane studente, ivi iscritto. «Un premio che dedico al mio relatore, il prof. Mario Di Guardo della Sezione di Arboricoltura e Genetica Agraria del Di3A, – ha detto Alexandros Mosca – una figura di riferimento nel mio percorso formativo». Lavoro svolto in collaborazione con la prof.ssa Rosa Palmeri della sezione di Chimica, Microbiologia e Tecnologie e le dott.sse Alessandra Bonanno e Fabiola Pesce del Di3A e la Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige (Trento).

«Le attività legate alla tesi – ha aggiunto – mi hanno permesso di approcciarmi ad alcuni aspetti della bioinformatica, disciplina destinata ad avere un impatto sempre più importante nelle scienze mediche e naturali dei prossimi anni. – Ritengo anche che la formazione legata a questa esperienza sia stata fondamentale per il mio nuovo percorso da dottorando. Le mie attuali attività di ricerca sono supervisionate dal mio tutor, il prof. Alfredo Pulvirenti del Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale, e dalla mia co-tutor, la prof.ssa Vittoria Catara del Di3A e sono mirate alla conduzione di analisi bioinformatiche di metagenomica per il microbioma delle principali piante coltivate».

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