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“Il patto delle Aci” esempio di cooperazione e sviluppo da 8 milioni di euro

Ufficializzato il decreto di finanziamento del Patto territoriale delle Aci.  Otto milioni di euro destinati a pubblici e privati, inseriti nel progetto pilota, per la realizzazione di progetti di sviluppo del territorio. Con il decreto ai sei Comuni sono stati assegnati sei milioni 620 mila euro, ai privati un milione e 50 mila, 400 mila euro alla gestione dell’ufficio del Patto territoriale delle Aci.

Lo ha annunciato il senatore Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, pochi giorni fa, in conferenza stampa ad Acireale, l’ufficializzazione del decreto di finanziamento del Patto delle Aci.

Ad accoglierlo, nel Palazzo di Città del Comune capofila,il presidente del consiglio comunale Michele Greco e Roberto Barbagallo, sindaco di Acireale comune capofila, insieme  ai sindaci dei comuni di Aci Catena, Aci Castello, Aci Sant’Antonio, San Gregorio e Valverde, con il senatore Salvo Pogliese e il deputato regionale Nicola D’Agostino.

Con il Patto territoriale nasce un modello di sviluppo, un sistema di cooperazione per la crescita di un potenziale inespresso:

“Oggi ad Acireale nasce un modello. I sindaci dei Comuni sono riusciti a fare sistema e io ho avuto cura di finanziare il Patto delle Aci con gli strumenti del Ministero delle Imprese e del Made in Italy proprio per portarlo a modello della vera significativa strategia di sviluppo del territorio. Mai come oggi ci sono le condizioni per lo sviluppo reale di questo territorio, che può contare su una filiera di Governo, un allineamento di satelliti che sembrava impossibile, tra Amministrazioni locali, che hanno capito che bisogna lavorare insieme, Governo regionale e Governo nazionale.  Il ministero delle Imprese e dello Sviluppo produttivo può contare su chi conosce bene questo territorio, avendo vissuto qui i primi decenni della mia vita”, ha dichiarato il ministro Adolfo Urso.

Nasce un accordo di programma per realizzare un unico polo turistico tra l’Etna e il mare attrattivo per tutto l’anno, in una logica di più ampio respiro sul tutto il territorio siciliano:

“Oggi, insieme ai sindaci del Patto delle Aci e ai rappresentanti del territorio alla Regione e al Senato abbiamo voluto evidenziare la possibilità di fare un passo ulteriore, un accordo di programma che tenga insieme i Comuni, dalla nostra costa all’Etna produttiva, col cuore nelle Aci, per costruire un progetto unico di ampio respiro. Un polo unico attrattivo lungo tutto l’anno con il turismo religioso, il turismo stagionale estivo e invernale, il turismo termale con la riapertura e il rilancio delle Terme di Acireale, il turismo golfistico, il turismo congressuale, possibile con il rilancio della Perla Jonica, e che possa utilizzare le strutture ricettive, mi riferisco al Palatupparello, per i grandi eventi. E’ possibile fare quanto fatto destagionalizzando il Carnevale ed è possibile coinvolgere gli investitori privati locali e internazionali a scommettere su questo territorio, affinché nasca un polo di turismo ricettivo unico, modello per altri territori”, ha continuato il Ministro Urso.

L’allineamento tra i Comuni del Patto delle Aci, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy e il Governo regionale, ha permesso un’operazione globale maturata da un progetto di lavoro sinergico sul territorio:

“Siamo sindaci di un territorio che ha tante potenzialità di sviluppo, risorse, energie, ma che necessita di investimenti. Da sindaco del Comune capofila e Soggetto responsabile ringrazio il ministro Urso, perché stanziando le risorse aggiuntive ci permette di realizzare tutte le iniziative imprenditoriali contenute nel progetto pilota del Patto delle Aci. La proposta progettuale, frutto di incontri e consultazioni tra i soci, era solida e si era classificata undicesima in graduatoria su un centinaio di istanze presentate, ma paradossalmente era finanziata per metà, il nuovo decreto ha sbloccato una situazione che di fatto condannava la realizzazione progetto”, ha dichiarato il Sindaco di Acireale, Roberto Barbagallo.

Un punto di partenza per un territorio conglobato e omogeneo, che collabora per creare attrattiva sul territorio e soddisfi le singole necessità:

“Ma la cosa più importante è che il Patto delle Aci è un punto di partenza. Noi sindaci abbiamo la maturità di pensare a un territorio unico, dal mare all’Etna e insieme da questo finanziamento cercheremo ulteriore sviluppo. E’ un accordo che parte da questo progetto pilota, insieme al Ministero, alla Regione e ai privati nei prossimi mesi cercheremo un modello di sviluppo condiviso per quest’area, cercheremo di ripartire dagli immobili abbandonati, dai finanziamenti che già noi Comuni abbiamo e realizzeremo un progetto unico. Il ministro Urso e il presidente Schifani saranno nostri interlocutori per non disperdere le opportunità dei finanziamenti e fare un unico progetto globale, che guardi oltre e che faccia diventare il nostro territorio un polo turistico importante. Noi sindaci e i privati che vogliono investire non possiamo perdere questa occasione”, ha sottolineato Roberto Barbagallo.

Il Progetto pilota si concentra su due tematiche: turismo sostenibile e rigenerazione urbana, veri e propri obiettivi generali a partire dai quali sono state formulate le linee strategiche.

Il ministro Adolfo Urso prima del momento ufficiale in sala consiliare, a cui hanno partecipato le forze dell’ordine, la giunta e i consiglierei comunali, ha voluto incontrare in un forum istituzionale, i sindaci e i rappresentanti del territorio per esaminare e vagliare le prossime azioni da compiere e intraprendere.

I progetti acesi: destagionalizzazione e investimento

Acireale ha inserito due progetti importanti: la realizzazione del Museo-Laboratorio del Carnevale destinato a lavorazioni artistiche in cartapesta, illuminazioni e automazioni e la realizzazione di interventi d’accesso migliorativi per “AciGreenway”, l’allargamento della sede stradale con area a parcheggio e percorsi pedonali, l’impianto di illuminazione, la segnaletica e opere di messa in sicurezza e un migliore accesso al presepe settecentesco.

“Aver stabilito rapporti di collaborazione cordiali, non solo istituzionali, tra rappresentanti politici del territorio è importante. Il nostro territorio ha un potenziale inespresso enorme, si tratta di mettere in ordine tutti gli investimenti che già abbiamo e presentarli in una conferenza allargata,- ha spiegato il deputato regionale Nicola D’Agostino- Il ministro Urso si è fatto promotore di una serie di eventi che ci mettano nella condizione di avere una progettualità grande da proporre ad investitori internazionali e fare si che il territorio che parte dal mare delle Aci e arriva sull’Etna sia  attrattore di investimenti e volano dello sviluppo turistico ed economico che potrebbe fare la differenza. Al centro c’è l’ipotesi di ripresa economica e la destagionalizzazione che con il termalismo vedrà la Regione fare la sua parte”.

Rigenerazione urbana e sostegno delle imprese come componente di rilancio dell’economia creativa e culturale:

Tutti gli interventi pubblici si ispirano ad una doppia matrice di rigenerazione (socioculturale ed economica). In alcuni prevale la prospettiva della rigenerazione produttiva e la prospettiva della cultura come “industria creativa”. Gli interventi permetteranno di incubare circa quindici nuove imprese nel settore dell’artigianato e turistico/culturale. Altri interventi pubblici hanno invece una prevalente natura rigenerativa sociale e culturale e produrranno servizi in generale alla comunità estesa (residenti e ospiti).

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