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Etna, torna Teatro in Vigna di Sciaranuova

Dopo due anni di pausa forzata, quest’estate finalmente ritornano gli appuntamenti nel nostro Teatro in Vigna di Sciaranuova, sull’Etna.
“Il cannocchiale capovolto” è il titolo di questa sesta edizione – con la direzione artistica di Ottavia Casagrande – ed è il filo rosso che lega le due pièce in programma: “Intimità” di Amor Vacui, e “De Revolutionibus” di Carullo e Minasi.
I due spettacoli andranno in scena sabato 23 luglio e sabato 30 luglio 2022.

Prima di ogni spettacolo gli spettatori sarano accompagnati in una passeggiata tra le vigne al tramonto e nella degustazione dei vini, immersi nel panorama del vulcano, della valle dell’Alcantara e dei Monti Nebrodi che si stagliano sullo sfondo.

Sabato 23 luglio 2022
INTIMITÀ
di Amor Vacui
interpretato da Riccardo Bucci, Lorenzo Maragoni, Eleonora Panizzo
diretto da Lorenzo Maragoni

Intimità è un discorso, un’analisi, uno spettacolo, intorno alla nostra tendenza a ripetere, nelle relazioni, gli stessi schemi di comportamento. Tre attori cercano di parlarne, in modo a un tempo pubblico e privato: perché le mie relazioni non riescono a durare? Perché in una coppia mi sembra di annullare me stesso? Perché sono sei mesi che non facciamo sesso, amore mio? Forse il teatro è il luogo giusto per esplorare queste dinamiche, al microscopio e al rallentatore: gli attori, con il pubblico ogni sera diverso e ogni sera uguale, cercano loro stessi l’accesso a questa dimensione segreta, opposta alle nostre ripetizioni, opposta alla solitudine, al narcisismo, alla distanza, alla formalità: l’intimità.

Sabato 30 luglio 2022
DE REVOLUTIONIBUS
di Carullo e Minasi
diretto e interpretato da Giuseppe Carullo e Cristiana Minasi

De revolutionibus – sulla miseria del genere umano – dalle Operette Morali di Giacomo Leopardi “Il Copernico” e ”Galantuomo e Mondo”, scritto, diretto e interpretato da Giuseppe Carullo e Cristiana Minasi. Rivoluzione e miseria sono parole che riempiamo d’una natura ambigua e paradossale, nell’unica certezza di volerci aggrappare al teatro, fatto di piccole e povere cose, ma capace di grandissime riflessioni sul potere dell’uomo di ribellarsi e dunque ritrovarsi. Passeggiando con il Maestro della più amara e saggia ironia, ci disperdiamo giocando con scenari che danno largo all’immaginazione, sperando di far scivolare il pubblico nella finestra di questo “oltre” che ancora in vita ci rimane e che può, con i suoi scherzi, renderci partecipi rivoluzionari del Sentimento del Sublime.

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