Spettacoli

Al Teatro Brancati “I Mezzalira”: una tragicommedia familiare tra risate e riflessione

Al Teatro Vitaliano Brancati, sino a domenica 11 maggio, è in scena la tragicommedia “I Mezzalira. Panni sporchi fritti in casa” di Agnese Fallongo, interprete dello spettacolo assieme a Tiziano Caputo. Adriano Evangelisti è la voce narrante. Regia di Raffaele Latagliata. Produzione Teatro de Gli Incamminati ARS Creazione e Spettacolo.
Quello che abbiamo visto a teatro, martedì 6, è stato il 130esimo spettacolo della coppia Agnese-Tiziano. Un gran bel traguardo per il duo di attori collaudato, che vanta repliche in ogni parte della Penisola.
La trama della tragicocommedia, apparentemente lineare – ma in realtà ricca di abili colpi di scena che la rendono avvincente- ruota intorno ad una famiglia di braccianti del Sud Italia, i Mezzalira. Gli anni sono quelli precedenti al boom economico. Il capofamiglia, per sfuggire al dramma della povertà e della carestia, sceglie l’emigrazione come unica via di riscatto sociale, per uscire dalla condizione di sussistenza e di subordinazione verso il “padrone” latifondista, don Calogero. Ma dal proprio destino non si sfugge.
I toni e il tema centrale della drammaturgia emozionano e sono autenticamente popolari: e proprio un omaggio al popolo e alla sua saggezza, sono le musiche (autore Tiziano Caputo) e gli antichi proverbi che inframmezzano i dialoghi. Le scene di Andrea Coppi e i costumi di Daniele Gelsi sono versatili, come i due bravi attori protagonisti, che rivestono vari ruoli con rapidi cambi d’abito, mettendo in scena i segreti, le ipocrisie e le nevrosi tipiche del nucleo familiare composto da cinque persone e tre generazioni, che si fronteggiano e devono fare i conti con la modernità, con il cambiamento dei costumi, con le prime avvisaglie delle rivendicazioni femminili.
Agnese Fallongo mette pertanto in scena un testo intrigante, con ritmo incalzante e toni grotteschi e commoventi allo stesso tempo. Con ironia e profondità si sorride, si ride, ci si diverte ma, soprattutto, ci si interroga sui cambiamenti sociali intervenuti nel corso di tre lustri: è questo l’arco temporale su cui si sviluppa la trama della commedia, ma con gli enormi cambiamenti intercorsi in quindici anni tra prima e poi. Gli applausi finali del pubblico hanno sugellato il successo dello spettacolo.

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