A Ragalna “L’Agricoltura parla Donna”

L’amministrazione comunale di Ragalna, Città dell’Olio, si propone di proteggere e valorizzare i tesori agricoli del territorio, e lo fa con stile: nasce così l’evento “L’Agricoltura parla Donna”, in collaborazione con il Collegio degli Agrotecnici e degli Agrotecnici Laureati di Catania.
Il Palmento Arena, incantevole sede comunale dell’Enoteca dell’Etna, ha ospitato un dibattito pubblico seguito da una degustazione che ha messo in luce i vini del versante orientale del vulcano.
Ha aperto i lavori il sindaco Antonino Caruso, accompagnato dal vicepresidente nazionale del Collegio, Giuseppe Strano, e dai rappresentanti locali di Confagricoltura e CIA, Giosuè Arcoria e Gaetano Cortese. A loro si sono aggiunti alcuni amministratori comunali ed Antonio Favara, in rappresentanza di Giuseppe Faraci, presidente del Collegio.
Professioniste, imprenditrici, ricercatrici, dirigenti e docenti universitarie hanno raccontato cosa significhi oggi essere donne nel mondo agricolo e nel suo sviluppo, toccando i temi della coltivazione arborea, della frutticoltura e dell’orticoltura, della ricerca nelle scienze agrarie e del turismo rurale.
Le relatrici hanno concordato su un punto chiaro: non importa chi è al timone dell’impresa rurale; ciò che conta è offrire supporto all’agricoltura, contrastare lo spopolamento e frenare l’esodo giovanile siciliano, facendo rete con le associazioni di categoria. Allo stesso tempo, il dibattito ha sottolineato il ruolo vincente della donna in agricoltura, come mostra il successo dell’associazione nazionale Le Donne del Vino, sodalizio di enologia al femminile più grande e organizzato al mondo.
Il dibattito a più voci è stato moderato dal giornalista Anthony Distefano.
Maria Rita Vitaliti, assessore comunale e presidente provinciale Città dell’Olio, ha valorizzato le eccellenze di Ragalna, dove numerose aziende producono ed esportano frutta con marchio De.Co., la Denominazione Comunale d’Origine.
Anita Mellozzi, del Consiglio nazionale del Collegio Agrotecnici, ha condiviso la sua esperienza di libera professionista nei controlli agricoli. Nel Lazio, ha osservato, il ruolo delle donne è predominante, anche se spesso in disparte.
Silvia Di Silvestro, del CREA, ha illustrato come l’ente analizzi, ad Acireale, la qualità dei frutti e le tecnologie agroalimentari, con focus su frutti subtropicali resistenti agli stress idrici e sul limone, un agrume rifiorente e dalle straordinarie qualità, colpito purtroppo dal “malsecco”, patogeno presente nella Sicilia orientale da più di un secolo.
Tiziana D’Anna, presidente della Rete Nazionale degli Istituti Agrari e dirigente scolastico del “A. Mazzei” – “Leonardo” di Giarre, ha presentato il piano formativo dell’istituto, orientato all’agricoltura di qualità, sostenibile e attenta alle tipicità e alla biodiversità.
Daniela Romano, docente ordinaria di Orticoltura e Floricoltura, ha evidenziato i dati sulle docenti nel Dipartimento di Agraria e ha ricordato Eva Mameli Calvino, scienziata e madre di Italo Calvino, citando anche la forza delle braccianti donna e le storiche mobilitazioni, come lo sciopero delle gelsominaie di Milazzo nel 1946.
Il dibattito ha messo in luce esperienze di donne che modellano un’agricoltura attenta alle preferenze dei consumatori: Ilenia Bravo, presidente provinciale del Collegio Agrotecnici di Frosinone, ha condiviso le sue ricerche su conservazione e commercializzazione degli orticoli.
Giusi Russo, titolare dell’Oleificio Russo a Belpasso, ha intrecciato passato e presente raccontando la storia della sua azienda. Maria Consiglio, titolare dell’agriturismo Corte Aragonese a Santa Maria di Licodia, nonché dirigente Agriturist Confagricoltura, ha accennato alla coltura biologica e alla commercializzazione del ficodindia; Valentina Ventura, agronoma dell’Azienda Olivicola Ventura di Biancavilla, ha dato la sua testimonianza di donna protagonista della vendita di prodotti agro-alimentari. Floriana Caldarera, consigliera del Collegio Agrotecnici di Catania, ha consegnato le targhe ricordo. Francesco Tanasi, segretario nazionale Codacons, ha fatto pervenire i suoi saluti. La degustazione finale ha permesso di apprezzare le specialità prodotte a Ragalna e nel versante orientale dell’Etna.
In sintesi “L’Agricoltura parla Donna” ha dato spazio alle testimonianze di donne con un focus condiviso: valorizzare la persona al centro dell’agricoltura, sostenere la ricerca, la formazione e le imprese al femminile, per una Sicilia più dinamica.