Acireale, il concerto “Il Polline di Dio… di Dio il sorriso” in memoria di De Andrè

Un evento più unico che raro a 85 anni dalla nascita di Fabrizio De Andrè e a 55 anni dal suo album “La Buona Novella”. Nella Basilica di San Sebastiano di Acireale, grazie alla partecipazione di vari gruppi artistici e alla direzione di un diligente e preciso comitato organizzativo, si è svolto il concerto “Il Polline di Dio… di Dio il sorriso”. I musicisti, attraverso un percorso di antologia musicale di Fabrizio De André, hanno non solo intrattenuto un vastissimo ed interessato pubblico, ma hanno contribuito a concludere il progetto benefico promosso dalla comunità parrocchiale dell’Arcangelo Raffaele di Acireale, guidata dall’instancabile figura pastorale di Don Orazio Barbarino: l’acquisto di un’ambulanza che darà il suo contributo nel servizio della Misericordia.
Il concerto è stato seguito visto dai giovani che Fabrizio non hanno avuto modo di conoscere, ma il grande cantautore affiora ai loro ricordi in modo indiretto perché da altri raccontato. Ho dialogato con un giovane studente del liceo Gulli e Pennisi di Acireale, Matteo Gulisano, per ascoltare le opinioni della serata concertistica dalla parte dei più giovani. Matteo ha raccolto anche le opinioni di alcuni suoi amici coetanei.
Con questa serata, in tanti avranno sicuramente rimembrato, ma altri scoperto per la prima volta, come ad esempio i più giovani del nostro staff, lo stile musicale e i temi trattati da questo pilastro del cantautorato, che con i suoi testi ha fatto sentire la sua voce riguardo a molteplici argomenti scomodi alla società del suo tempo, come ha detto anche Alessandro Previtera, il quale ha definito De Andrè una fonte di ispirazione per i giovani, citando alcuni brani come “Bocca Di Rosa”, nel quale il cantautore porta la sua visione sull’argomento della prostituzione, e “Volta La Carta”, dove invece individuiamo il tema della crescita della protagonista, brano che ha fissato la figura di questo artista nell’animo di questo ragazzo.
Matteo ha notato la fama del brano “La guerra di Piero”, opera parecchio discussa e popolare anche tra i giovani, grazie alla moderna divulgazione digitale, che per un periodo l’ha portata nuovamente in auge; anche questa canzone è una grande narrazione di situazioni di guerra, che vengono condannate dall’artista; concordando con il suo compagno lui ha ben ribadito che De Andrè dovrebbe ispirare il mondo in cui viviamo a conoscere il buon senso e molti altri valori ormai andati perduti, come l’amore verso tutti, verso il prossimo, un concetto profondo e relativo anche all’ambito cristiano.
Questo progetto ha coinvolto inoltre diversi giovani studenti del Liceo Classico “Gulli e Pennisi”, del Liceo Scientifico Archimede e di altre scuole acesi, con la cruciale mansione di guidare il pubblico nelle postazioni assegnate. Li ha guidati la prof.ssa Barbara Condorelli, anima di questa iniziativa e fondamentale per la sua realizzazione, insieme a Giuseppe Lagona e Antonio trovato. Il concerto ha preso il via con un video proiettato dove Dori Ghezzi salutava i suoi amici e il pubblico intervenuto augurando loro buon lavoro e buon ascolto per una serata sicuramente speciale.
Abbiamo visto in scena tantissimi talenti dal punto di vista musicale, tecnico e artistico, che attraverso quest’arte ci hanno trasmesso sensazioni indelebili. La voce di De Andrè è stata interpretata magistralmente dal maestro Leonardo Tricani con l’accompagnamento strumentale curato dalla Tribute Band “Quelli Che Non”. I componenti della band: alla chitarra Massimo Sciuto, al basso Erminio Cianciolo, al violino Emilia Belfiore, alla batteria Giuseppe Condorelli, alla tastiera Claudio Alibrandi, alla chitarra Ivano Tornello e il polifunzionale del gruppo Silvio Macrì. Le voci del coro sono di Teresa Platania, Maria Cutrona e Mary Raciti. Apprezzatissimo e armonioso il tocco coristico del gruppo “Tablarmonica Ensemble”, diretto da Giuliana Sanfilippo, composto da oltre 30 elementi. Hanno collaborato con Tablarmonica Ensemble il coro dei bambini dai 3 ai 12 anni “Voci dell’Arcobaleno”, diretto da Giusi Nicotra, della scuola di musica Settenote. Il coro dei bambini si è detto onorato della propria partecipazione e felice di aver messo alla prova le proprie capacità tecniche, come afferma la direttrice Giusi Nicotra, la quale ha sottolineato la armoniosa collaborazione mostrata dagli altri gruppi nei confronti dei piccoli coristi. Non era scontato tutto ciò, perché spesso vengono sottovalutati a causa della tenera età, invece perfetta per fare esperienza e migliorarsi. Da ricordare il contributo dato dai lettori: Antonio Castro, Barbara Condorelli, Sebastiano Pennisi, Antonio Trovato, don Orazio Barbarino, don Vittorio Rocca. E infine non ultimo il vescovo Mons. Antonino Raspanti, che ha dato una testimonianza diretta dell’ascolto del cantautore genovese al tempo della sua giovinezza.
Colgo l’occasione per ringraziare tutte le persone che hanno dedicato tempo, passione, corpo e anima nella realizzazione di questo concerto: partiti da contenuti culturali e morali, come le canzoni di De Andrè, sono approdati a un concreto supporto per un obiettivo davvero importante per la nostra comunità sotto l’aspetto della solidarietà, della sicurezza e del bene comune.





