Spettacoli

Conclusa la nona edizione del Ballarò Buskers Festival 2025

Si è chiusa con grande partecipazione la nona edizione del Ballarò Buskers, il festival internazionale di Circo Contemporaneo che ogni anno trasforma l’Albergheria in un palcoscenico diffuso, aperto a tutti. Questa edizione è stata segnata dalla memoria, dalla riflessione, dalla volontà di offrire ai ragazzi e alle ragazze uno spazio sicuro dove incontrarsi, raccontarsi, ascoltare e partecipare, per permettere alla cultura di restare accesa come strumento propositivo per costruire futuri migliori e alternative alla paura e alla violenza.
Lo spettacolo di punta è stata la comunità, ricca e variegata che ha difeso e contribuito al festival con più forza e unione, come a proteggere il proprio spazio di resistenza culturale, come potente atto di consapevolezza e di riscatto. Con oltre 70 artisti e artiste da Argentina, Francia, Spagna, Germania, Italia e 13 spazi urbani coinvolti, il Festival ha visto la partecipazione di oltre 45000 persone. Cuore pulsante, tutti i volontari che lo hanno reso possibile: 40 volontari e volontarie della logistica, più di 160 impegnatə agli stand, in cucina, nel supporto agli spettacoli e nella co-gestione dei e delle partecipanti, oltre 45 tra bambini e ragazzi, 20 persone nella direzione operativa, 25 della protezione civile.
Un’organizzazione che ha dimostrato che se si costruisce assieme e con impegno uno spazio sicuro, le persone se lo prendono, con responsabilità, con gioia, con lungimiranza. Questi gesti collettivi lasciano un’impronta immediata e negli anni, un’eco, non solo nel quartiere, ma in tutta la città.
Durante il Festival sono stati attivati punti informativi sull’educazione all’affettività, spazi di gioco e confronto per giovani e famiglie, in continuità con i percorsi educativi attivi tutto l’anno nei quartieri e che continueranno anche dopo il festival
L’appuntamento è al 2026 ma con un impegno quotidiano: continuare a trasformare lo spazio urbano in bene comune perché la cultura è responsabilità, cura e rivoluzione. Ballarò resiste, Palermo si trasforma e continuerà a raccontarsi anche attraverso le radici volanti del Ballarò Buskers Festival.
“Abbiamo dimostrato – dice il presidente dell’associazione Ballarò Buskers, Marco Sorrentino – che il nostro esercito di educatori sociali, attivisti, operatori culturali, con le giuste armi a supporto come la rigenerazione urbana, i laboratori culturali, gli eventi di arte circense, teatrale e musicale, possono e devono essere il baluardo che ci consente di far crescere questo quartiere, questa città e questa regione da tutti i punti di vista. In questo modo i nostri giovani e le nostre giovani possano circolare liberamente in mezzo ai sorrisi e alla serenità sentendosi sicuri e protetti. Ringrazio il pubblico che si è affidato al nostro modello culturale e anche quest’anno in migliaia hanno attraversato la nostra Albergheria. Ci teniamo a ringraziare di cuore: artisti e artiste per il loro ascolto e la loro generosità, volontariə, famiglie, scuole, associazioni, cooperative, parrocchie che lo hanno reso possibile; le istituzioni e i partner che hanno sostenuto il grande lavoro necessario al successo di questa grande edizione”.
“Negli anni il circo e il teatro contemporaneo al Ballarò Buskers hanno messo radici profonde, diventando un linguaggio che unisce artisti e comunità. – dice Riccardo Strano, direttore artistico – La vera peculiarità del festival è che qui arrivano artisti da tutto il mondo, abituati a grandi palcoscenici, a tournée internazionali, a teatri in cui ogni dettaglio è controllato. Ma quando entrano all’Albergheria, qualcosa cambia. Il loro spettacolo, il loro linguaggio, il loro racconto si plasmano, perché qui nulla è definito. Agli artisti che accettano questa sfida chiediamo disponibilità, ascolto, curiosità: la capacità di lasciarsi toccare dalla vita del quartiere, dalle storie che lo attraversano. Perché qui non basta esibirsi, bisogna lasciarsi attraversare dalle anime del quartiere, entrare in relazione”.

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