Cronaca

L’Italia che vola: eccellenza, orgoglio e speranza tra acrobazie e disservizi

L’Air Show 2025 ha reso la città etnea protagonista di un’esperienza collettiva capace di emozionare e unire, trasformando piazza Franco Battiato, con l’Etna alle spalle e il mare di fronte, in uno scenario straordinario in cui tecnologia, passione e spirito nazionale si sono fusi in un unico racconto. La manifestazione, organizzata dall’Aero Club di Catania con il patrocinio dell’Aeronautica Militare e del Comune, ha accolto migliaia di spettatori provenienti da tutta la Sicilia e anche da altre regioni, coinvolgendo adulti, famiglie e appassionati di volo. Le esibizioni sono iniziate con le note evocative de “Gli uccelli” di Franco Battiato, un omaggio che ha subito creato un legame profondo con il territorio. Subito dopo, si sono susseguiti i passaggi degli aerei civili dell’Aero Club e dei Canadair in una dimostrazione di intervento antincendio che ha catturato l’attenzione del pubblico, seguito dalle spettacolari evoluzioni acrobatiche di Augusto Fonti a bordo del suo RV10. A impressionare sono stati anche gli elicotteri delle forze dell’ordine e delle forze armate, che hanno mostrato il valore operativo dei loro mezzi con manovre coordinate, sorvoli tecnici e simulazioni di recupero e soccorso. Guardia Costiera, Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia di Stato e Marina Militare hanno saputo rappresentare, ciascuna con la propria specificità, il volto concreto della sicurezza e del servizio alla collettività.
Uno dei momenti più significativi è stato l’intervento dell’Aeronautica Militare con una simulazione SAR (Search and Rescue) e, a seguire, la manovra “Renegade” che ha messo in scena un’azione di intercettazione aerea realistica con Eurofighter F2000-A e velivoli da pattugliamento P-72A. Il punto più alto della giornata, dal punto di vista emotivo e simbolico, è stato però raggiunto nel pomeriggio, quando le Frecce Tricolori hanno fatto il loro ingresso sopra il cielo di Catania. Sotto la guida del tenente colonnello Franco Paolo Marocco, i dieci velivoli della Pattuglia Acrobatica Nazionale hanno eseguito una sequenza serrata di manovre, formazioni e incroci ad alta precisione. La “scintilla tricolore”, in cui nove aerei si aprono contemporaneamente a ventaglio lasciando dietro di sé il tricolore italiano, ha strappato applausi e commozione, così come la manovra finale: una grande curva di fumo attraversata in verticale dal solista, ormai diventata la firma inconfondibile della PAN. Ogni momento è stato accompagnato dalla voce dello speaker ufficiale Giovanni Lopresti, che ha raccontato con competenza e passione ogni passaggio, mentre una colonna sonora emozionante – da “Con te partirò” a Ludovico Einaudi, fino a Puccini – ha trasformato lo spettacolo in un’esperienza quasi cinematografica. Accanto allo show aereo, il Villaggio Azzurro ha ospitato attività informative e divulgative, simulatori delle Frecce Tricolori, laboratori per bambini e stand delle forze armate, valorizzando il ruolo educativo dell’iniziativa e promuovendo la cultura aeronautica tra le nuove generazioni. Il direttore dell’evento, Giuseppe Lo Cicero, ha parlato di “una grande prova di collaborazione tra civili e militari”, sottolineando l’orgoglio per la risposta del pubblico. Anche il coordinatore militare, Antonello Calabrese, ha definito l’evento “una dichiarazione simbolica di unità e visione condivisa per il futuro”.
Ma accanto alla riuscita spettacolare della manifestazione, non sono mancati i problemi. L’unica vera ombra sulla giornata è stata una gestione logistica incapace di reggere l’impatto del pubblico: più di due ore di traffico paralizzato hanno messo a dura prova la pazienza degli spettatori. Auto bloccate sulle arterie principali d’accesso, disorganizzazione nei parcheggi, assenza di percorsi alternativi e una segnaletica inadeguata hanno reso difficoltoso l’arrivo e il rientro, trasformando l’entusiasmo in frustrazione per molti. Una situazione che, purtroppo, riflette ancora una volta le difficoltà strutturali e organizzative spesso associate agli eventi di grande richiamo nel Sud Italia e in particolare in Sicilia, dove la bellezza e la partecipazione popolare si scontrano troppo spesso con una macchina amministrativa impreparata.
Eppure, al di là dei disagi, ciò che resta è l’immagine di un’Italia che sa ancora mostrarsi unita, armonica, capace di guardare in alto. Le Frecce Tricolori, con la loro perfezione tecnica e la forza del simbolo che rappresentano, sono molto più di una dimostrazione di abilità: sono un messaggio visivo potente in un’epoca di contrasti. In un Paese che cerca equilibrio tra passato e futuro, tra identità e innovazione, quel volo collettivo racconta una verità semplice ma necessaria: solo lavorando insieme, con disciplina e fiducia, si può tracciare una traiettoria chiara e condivisa. Catania, per un giorno, ha avuto il privilegio di vedere questo messaggio scritto nel cielo.

Articoli correlati

Back to top button