Viabilità

Ponte sullo Stretto, bocciata la mozione di Forza Italia: è protesta

Magliette con la scritta “Sì Ponte” in Aula Montecitorio. Così i deputati azzurri hanno protestato contro la bocciatura della mozione di un’opera di collegamento tra Sicilia e Calabria immediatamente cantierabile. Approvata, invece, la mozione di maggioranza, generica e priva di una espressa menzione dell’infrastruttura. “Non possiamo pensare a una infrastruttura di attraversamento dello Stretto di Messina, se poi per raggiungerlo da Palermo in treno si impiega quasi 4 ore e da Trapani più di 14 ore: – dichiarano i parlamentari di Forza Italia – significherebbe lasciare intatto il deserto e concentrare le risorse sulla cattedrale“. Ed è dibattito aperto.

Quanto alle priorità: “Sono quelle che potremmo definire le ‘infrastrutture di prossimità’, – ha riferito Caterina Licatini del Movimento 5 Stelle nelle commissioni Ambiente ed Ecomafie – le tante opere che risolvono effettivamente i problemi quotidiani delle persone e diventano per loro opportunità di progresso: ferrovie, porti, strade, scuole, asili nido, ospedali… Opere che per giunta sono davvero in grado di portare tanti posti di lavoro, per un tempo lungo, e benessere diffuso”.

La deputata si è anche espressa in merito alla mozione che mira alla realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina: “Su questo punto la mozione di maggioranza è chiara: è al lavoro una Commissione nominata dal Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, che dovrà essere integrata con esperti delle ricadute e degli impatti ambientali, indicati di concerto con il ministero dell’Ambiente“. Ha, poi, spiegato che la “commissione, composta da tecnici di altro profilo, terminerà i lavori entro il 31 dicembre 2020 trasmettendone le risultanze al Parlamento. Sarà poi quest’ultimo, insieme alle istituzioni locali, a individuare la soluzione che possa meglio rispondere alla domanda di mobilità da e per la Sicilia”.

Ad intervenire sulla questione anche Santi Cappellani (Pd): “La mozione riguardante il Ponte sullo stretto di Messina, presentata dall’opposizione, è ovviamente condivisibile nell’intento, non nei contenuti e nella tempistica. La maggioranza, infatti, si è già impegnata in commissione bilancio a inserire, improrogabilmente, una “grande opera” per unire l’Italia alla Sicilia, in maniera da rendere davvero efficaci gli investimenti per la ripresa economica del post-Covid.

I progetti sul tavolo sono più di uno. – spiega – Per questo motivo, quello che urge davvero, è fare immediata chiarezza sul modello di attraversamento da adottare. La mozione di maggioranza, che ho testé sottoscritto, è orientata in tal senso e fissa una data certa, il 31 dicembre di quest’anno, per decidere quale tipo di attraversamento mettere in opera. A tale fine, si impegna la commissione istituita dal ministero a individuare, entro tale data, la maniera migliore per collegare la Sicilia all’Europa. Fare chiarezza su questo punto, e nel brevissimo periodo, è fondamentale per iniziare i lavori di questa grande opera, senza che giochi politici e interessi di natura non sempre legittima la ritardino ulteriormente. Io, come i LiberalPd, siamo per il Ponte, perché si decida presto e si parta con i lavori. Lo sviluppo della Sicilia non può attendere”.

Al dibattito innescatosi non ha tralasciato di prendere parte il Segretario Provinciale di Articolo Uno, Domenico Siracusano, che ha detto: “Il centrodestra continua ad avere un approccio strumentale al dibattito sul Recovey Fund ed invece di pensare ad una strategia complessiva per la Sicilia, la Calabria e l’intero Mezzogiorno non perde occasione per agitare il vessillo ideologico del ponte sullo Stretto di Messina. Bene ha fatto la maggioranza di governo a respingere le mozioni del centrodestra evidenziano la necessità di un piano complessivo per il Sud che affronti il tema infrastrutturale superando un approccio parziale e valutando le reali condizione socio-economiche del territorio. Nella mozione presentata da PD, IV, M5S e LeU – prosegue Siracusano – si pone l’attenzione sull’integrazione tra sviluppo, infrastrutture e ambiente e – conclude – si chiede opportunamente di integrare la Commissione nominata dal Ministro delle infrastrutture e dei trasporti con un esperto ambientale

Quando è la volta di Matilde Siracusano, la deputata di Forza Italia si è così espressa: “Partito democratico, Movimento 5 Stelle e Italia Viva dicono ‘NO’ alla mozione di Forza Italia, presentata alla Camera grazie ad una puntuale iniziativa della collega Prestigiacomo, per la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina. Ancora una volta la maggioranza scappa dalle grandi opere e si cela dietro ad astruse formule parlamentari che hanno il solo obiettivo di bloccare ogni proposta per collegare la Sicilia all’Italia e al resto d’Europa.

Il Sud viene abbandonato a se stesso. Il Ponte sarebbe l’unica infrastruttura – con un progetto già esecutivo, immediatamente cantierabile e con la possibilità di essere finanziato anche con le risorse europee del Recovery Fund – in grado di far ripartire davvero il Mezzogiorno del Paese. Il governo, invece di presentarsi in Parlamento – oggi erano assenti il ministro per il Sud Provenzano e il ministro per le Infrastrutture De Micheli -, ignora come sempre le proposte dell’opposizione e chiude le porte in faccia allo sviluppo. Tafazzismo allo stato puro”.

Elvira Amata, capogruppo di Fratelli d’Italia all’ARS ha detto: “Abbiamo sempre ribadito che il ponte sullo Stretto è una priorità della programmazione europea, e chi propone il tunnel lo fa solo come scusa per bloccare tutto, ma la sua realizzazione è un’occasione per prevedere nel contempo tutta una serie di opere compensative, viarie e intermodali, di cui beneficerebbe l’intero territorio messinese. Per questo ho consegnato al presidente della Regione, come Fratelli d’Italia, un elenco di opere che devono assolutamente essere previste e devono essere realizzate contestualmente al ponte.

Vanno infatti previste – ha sottolineato la parlamentare messinese – tutta una serie di infrastrutture stradali e ferroviarie connesse al ponte, di interventi urbanistici connessi alla riqualificazione e alla rigenerazione urbana, di viabilità alternativa, di recupero del waterfront urbano e della fascia costiera, tutte affiancate alla richiesta di realizzazione del ponte, e per cui vanno considerate apposite risorse all’interno del piano del Recovery Found. Ho sottoposto inoltre all’attenzione del Presidente Musumeci la riqualificazione della zona Falcata che ,a mio parere, ha tutte le caratteristiche per rientrare tra i fondi del Recovery fund sia dal punto di vista infrastrutturale, che ambientale che culturale, per la quale esiste già un progetto che potrebbe anche essere realizzato con un partenariato pubblico e privato.

Esiste anche – dice – un programma PIAU (porti e stazioni), un piano particolareggiato e progetti attuativi quali la via del mare, la piattaforma logistica ed il polo tecnologio. Non dimentichiamo infine che condizione imprescindibile è che le gare partano entro il 2023 e che le opere siano realizzate entro il 2026. Sono fiduciosa – conclude Amata – che il presidente Musumeci terrà nel dovuto contro queste proposte, nell’interesse della comunità messinese”.

Nella nota il presidente nazionale della Fapi (Federazione Autonoma Piccole Imprese), Gino Sciotto, si legge testualmente: “Il Governo e la maggioranza – avviandosi alla conclusione, esprime parere contrario alla mozione per la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina – hanno dimostrato assoluto disinteresse verso il Mezzogiorno e la Sicilia. Si tratta di un’opera fondamentale per lo sviluppo e la crescita in quanto consente la mobilità di merci e persone. Coloro che si oppongono alla realizzazione del Ponte vogliono ancora un’Italia divisa, tra una parte più competitiva ed una che arranca economicamente”.

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