L'Intervista

Michele Patanè e il papiro di Fiumefreddo

Michele Patanè, poliedrico artista e noto artigiano nella lavorazione della carta papiro di Fiumefreddo, si confessa a tutto tondo parlandoci della sua storia, delle sue passioni, dei progetti e di un possibile, quanto meritato, riconoscimento.

Raccontaci la genesi della tua passione per la lavorazione della carta papiro.

Tutto ebbe inizio alla fine degli anni 70, quando alcuni miei amici più grandi di me, mi portarono a visitare dei terreni, vicini al mare, di proprietà privata che erano in parte abbandonati, ma in parte ancora coltivati a limone ed agrumeto. Si trovavano in un ampio territorio, non visibile subito, che era come una foresta impenetrabile, ma che poi entrandovi, lasciava il posto alla visione di un vero e proprio Paradiso! Vi si potevano ammirare tantiLaghetti naturali di origine vulcanica, alimentati dall’acqua delle stesse sorgenti (Quadare) PioppieSaliciultracentenariche affioravano e si ergevano tutti incurvati ed imponenti. L’obiettivo che si erano prefissati i miei amici e che si muovevano come WWF fiumefreddese, era quello di chiedere alla Regione Siciliana di trasformare questi terreni in una Oasi Naturalistica.

Ci riuscirono durante il periodo degli anni 1984-1987. Ed i motivi e le peculiarità c’erano tutti, dagli uccelli migratori che venivano a sostare in questi terreni ricchi di acqua, alle bisce, alle anatre selvatiche, alle piante rare, che galleggiavano sulle acque fredde e limpide, come fossimo in Norvegia, alle piante del CyperusPapyrus, che vi si trovava in abbondanza come tante grandi colonie e le cui piante arrivavano ed arrivano anche a superare i 5 metri di altezza.

Il Museo del Papiro è una tua creatura. Parliamone…

Il mio piccolo Museo, che non abbraccia solamente la presenza di questo laboratorio della Carta papiro, è stata una mia creazione da quasi subito, utilizzando dapprima una pressa costruita semplicemente con dei pannelli di legno rigido, con ai lati  delle stringenti collegate a delle barre filettate. Alle fine degli anni ‘90, un mio fornitore di cornici di Siracusa mi prospettò l’acquisto di una pressa a torchio in ferro in disuso. Lo definiamo Museo perché durante gli anni ho fatto delle ricerche su libri antichi ed ho copiato documenti importanti, che restano a disposizione dei visitatori, insieme ad un rotolo di Carta Papiro da record, da ml. 7,50 bifacciale, e ad una copia in misura reale di uno Scriba in legno, il cui originale si trova a Parigi al Museo del Louvre.Ho inoltre una raccolta molto vasta di decine e decine di Sicilie antiche e turistiche, di maschere in carta papiro che raffigurano le famose Teste di moro, le immagini delle maschere greche, e non solo.

Dopo tre decenni di attività quali sono oggi i tuoi obiettivi?

Questa mia attività che è nata nel 1988, come provano tanti articoli di giornali dell’epoca ed anche degli anni successivi, l’anno scorso ha festeggiato i suoi 35 anni, con un Evento memorabile al Casale Papandrea. Sarebbe mio desiderio riprendere i contatti con le scuole ed gli Istituti della Provincia e non solo, per farli assistere ai miei laboratori della Carta papiro, che circa 10 anni fa erano molto frequentati. Una grande soddisfazione!

Ti occupi di pittura, musica, canto. Quale tra queste forme d’ arte ti rappresenta maggiormente?

E davvero difficile rispondere a questa domanda, poiché amo tutte le forme d’ arte di cui mi occupo. Soprattutto perché mi hanno donato sicurezza, notorietà e possibilità di diventare un’artista sicuro delle proprie competenze e conoscenze. Ho iniziato nel campo musicale a circa 9 anni, studiando organo e teoria e solfeggio presso la Scuola Statale, nelle ore pomeridiane. Stranamente anche se non amassi la matematica, sono diventano bravissimo a scrivere e leggere correttamente gli spartiti. Successivamente mi sono dedicato alla chitarra, regalatami da un mio fratello maggiore. Così è nato il mio amore per il cantautorato degli anni ‘70, ‘80, ‘90. Nel campo della Pittura e del Disegno, credo di aver raggiunto una conoscenza molto approfondita di tutte le tecniche utili a realizzare moltissimi elaborati artistici in tutti i settori. Mi sono cimentato con successo nel disegno edile, meccanico, arredamento, scenografico, pirografia, sabbiatura, vetrate artistiche, grafico pubblicitario, realizzatore di insegne luminose, cartellonistica, striscioni, copiando su commissione tele di autori molto impegnativi dai classici a i moderni.

Quale progetto ti vedrà protagonista nel 2024?

Il progetto che sicuramente mi impegnerà di più nel prossimo futuro, sarà quello di rendere reale e fattibile il Tour del Papiro e di coltivare la piantain almeno trelocationcomunali, oltre a quella dell’Oasi Naturalistica di Fiumefreddo. Spero di poter contare sulla mia città e sulla partecipazione comunale a questa iniziativa.

Si vocifera di una possibile iscrizione all’ elenco REIS quale tesoro umano vivente…

È un riconoscimento molto importante, dovuto alla mia attività di Artigiano ed Artista della Carta papiro, che si avvicina all’orizzonte. In pochi infatti continuiamo a spenderci per questa tradizione culturale millenaria. Incrociamo le dita!

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