La Carità è un dono ma se è generativa diventa welfare

Viviamo in un tempo in cui una bugia fa il giro del mondo prima che la verità si metta le scarpe ed in cui la mentalità competitiva ed individualistica è tenacemente ancorata ad un’economia senza volto e senza cuore che calpesta l’uomo ed i suoi sogni, procedendo velocemente e con gli occhi bendati da una gelida indifferenza e da una sterile noncuranza.
È un’economia malata che trova fondamento sui valori malati del guadagno a tutti i costi non curandosi di chi resta indietro.
Nell’attesa, traboccante di speranza, di un cambiamento che porti alla guarigione di questa psicosi collettiva, un esercito silenzioso di uomini e donne, aventi un debole per i deboli ed appartenenti alla Caritas, si disloca strategicamente nei punti cruciali della nostra città offrendo ascolto, nutrimento e cura senza riserva alcuna e senza pretesa di colonizzare.
Non parlano di povertà ma la vivono e la condividono prendendo posto alla loro mensa.
Non donano solo il pane ma un pizzico di lievito, una carezza che riaccende e rende fecondi in una reciprocità arricchente e creativa.
Non contano ma abbracciano.
Non pagano ma amano facendo dono del proprio tempo e della loro vita.
Corrono incontro all’altro più veloci del ritmo del loro cuore e questo non li rende ciechi ma capaci di vedere nell’invisibile la bellezza sepolta nell’abbandonato amore a cui inermi si abbandonano e si innestano.
La loro carità è muta ma non sorda perchè sono capaci di ascoltare anche il silenzio, il taciuto.
Molte povertà dei ricchi potrebbero essere curate dalla ricchezza dei poveri.
La Carità è un dono ma se è generativa diventa welfare, diventa economia circolare, diventa molteplicità di risorse e di SPERANZA.
Il Signore, nella sua infinita bontà, ha elargito a tutti la stoffa buona per tessere la santità ma senza il filo dell’AMORE siamo come un ago che non cuce, che punge soltanto, ferendo.
Solo la Carità ci renderà capaci di rammendare i tramonti e di ricamare preziose aurore di salvezza e di rinascita, perchè non è solo un vocabolo ma un intero vocabolario, non è una stella ma un’intera galassia.