Il Festival dell’Acqua di Staranzano rende omaggio a Danilo Dolci

La comunità di Staranzano e dell’Isontino, ma anche quella dell’intero genere umano, che con l’acqua dialoga ogni giorno. La comunità degli scienziati e dei ricercatori, che lavorano alla tutela di questa preziosa risorsa, si confrontano. È questo il senso del Festival dell’Acqua: il cuore che pulsa a Staranzano e nell’Isontino, lo sguardo aperto sul mondo. Il Festival di Staranzano valica ogni confine alla ricerca di conoscenze delle acque, storie e soluzioni, declinando le tante e attualissime tematiche legate all’acqua. Il Festival dell’Acqua di Staranzano rende omaggio alla figura di Danilo Dolci, educatore e attivista della pace che lottò la criminalità organizzata nella Sicilia degli anni sessanta per la costruzione di un bacino a scopi irrigui sul fiume Jato: sarà ricordato in una vetrina del festival a lui dedicata da Giuseppe Maurizio Piscopo, autore del volume Ci hanno nascosto Danilo Dolci, Navarra Editore. Il libro dopo essere stato presentato a Palma di Montechiaro, arriva al festival nei luoghi dove insiste una presenza attiva e un comitato che opera nel nome di Danilo Dolci. Il testo narra gli aspetti salienti, che riguardano la vita dell’attivista, il suo amore per i bambini e per le fasce deboli, la lotta contro la prepotenza mafiosa, il carcere ingiusto per un reato non commesso, la lotta contro i poteri occulti che gestivano la distribuzione del bene primario acqua, e tanti altri. Un libro scritto come per contrastare l’assenza di figure positive della nostra terra nei testi scolastici delle scuole elementari. Scritto apposta per colmare questa ingiustizia e raccontare anche ai bambini di scuola elementare la storia di questo grande uomo, sociologo, scrittore e profeta della nonviolenza. Il titolo di questo libro è già una dichiarazione programmatica, una specie di manifesto ideologico di Giuseppe Maurizio Piscopo. L’autore che ha trascorso gran parte della sua vita in mezzo ai bambini, facendo il maestro. Che non è cosa da poco, ben diversa dal trasmettere nozioni, fare il maestro per Piscopo è stato sicuramente un impegno morale prima che professionale. Una missione vera e propria, avendo ben chiara l’idea che sono i bambini i veri protagonisti dell’azione educativa. Lui ha notato la mancanza, tra i grandi personaggi del secolo scorso, di uno degli ultimi veri maestri ribelli, come dimostra questo libro. La sua volontà è stata quella di portare al centro dell’attenzione dei più piccoli l’insegnamento e l’esperienza di Danilo Dolci, quest’uomo del Nord, che dal nord si trasferisce in Sicilia e che una volta poggiato il piede in terra siciliana è stato in grado di metterla a soqquadro, sollevando quel velo di ingiustizia che per troppo tempo e da tanto tempo oramai nasconde le ferite sanguinanti che attanagliano la splendida terra di Sicilia. Quanti tra i docenti e gli educatori sanno chi è stato Danilo Dolci? Quanti docenti hanno idea delle sue battaglie civili? Il volume contiene varie interviste a persone che l’hanno conosciuto e che hanno lavorato con Danilo. Con varie fotografie che inquadrano alcuni momenti salienti della propria vita. Giuseppe Maurizio Piscopo incontrerà i lettori, dialogherà con essi e converserà con la giornalista Fabiana Martini.