Territorio

Etna no stop: il fumo raggiunge l’Italia centro-settentrionale

L’Etna non si ferma e continua la sua intensa attività parossistica dei giorni scorsi. È il sesto fenomeno eruttivo con esplosioni alte 500 metri. Dalla spaccatura, la fuoriuscita di una intensa nube nera. La “Montagna” (perché per i siciliani il Vulcano è femmina) continua a regalare uno spettacolo a tratti inquietante ma a dir poco strabiliante. Riavvolgendo il nastro e ritornando alla precedente eruzione, la quinta, oltre ai forti boati e alle colate di lava incandescente, grandi nuvoloni hanno dominato il cielo non soltanto siciliano. L’Etna ha come sempre regalato un belvedere scenografico tra i più fotografati e cliccati sul Web.

La colonna altissima di denso fumo, assieme ad un fitto banco di cenere di ben 10 chilometri di altezza, ha viaggiato sul mar Tirreno alla volta di Roma. Strano ma vero: la città eterna ha potuto godere di un “distaccamento eruttivo“, se così si può definire, del Vulcano siciliano. Una fitta nuvolosità, il fenomeno che nelle scorse ore fronteggiava le coste, oltre ad un banco di nebbia alla foce del Tevere e in parte della città. A dirlo le immagini delle webcam posizionate lungo la costa per il monitoraggio delle condizioni metereologiche.

Ecco qual è stato il percorso compiuto dalla nube carica di anidride solforosa prodotta dalla penultima delle recenti eruzioni a catena del ‘Vulcano buono‘. Insolita la sua traiettoria, che ha visto spostare la nuvola in direzione Nord-Ovest con successiva sterzata verso Nord-Est. Un lungo tragitto fino a concludere la sua corsa, contraria ai venti dominanti che in genere la sospingono verso Sud-Est. E così lo strato di nubi ha sovrastato la Sardegna, la Corsica e l’Italia centro-settentrionale.

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