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Appalti 2020 in crescita, soddisfatto il presidente Ance Sicilia

Un anno difficile e complicato, a tratti bloccato nel suo scorrere, quello che sta volgendo al termine. Causa i vari “lockdown”. Un anno che ha assistito allo svolgimento “intermittente” delle attività, piegate anch’esse dall’emergenza sanitaria. Al netto dei danni, difficili da contare visto l’elevato numero, non soltanto economici e sanitari ma anche sociali, il 2020 risulta essere un anno positivo per il mercato delle opere pubbliche in Sicilia. A detta dell’Osservatorio delle Costruzioni di Ance Sicilia, nel periodo compreso tra gennaio ed agosto, le gare d’appalto sono state 1.093 per un valore che ammonta ad 1 miliardo e 95 milioni di euro. Rispetto allo stesso periodo del 2019 si è registrata una crescita che si attesta, rispettivamente, tra il +26,36% ed il +16,49%.

In Sicilia, dunque, il trend è positivo e in salita. È cresciuto anche il numero di imprese con attestazione Soa, passando da 1.750 a 1.827 già nei primi nove mesi del 2020. L’andamento in crescita non delude neppure in questa ultima parte dell’anno che si avvia a concludersi. Si mostra entusiasta il presidente di Ance Sicilia. “Malgrado il vento contrario della burocrazia e una politica nazionale che tarda a porre il Sud al centro della propria agenda, – ha dichiarato Santo Cutronequest’anno in Sicilia la curva di caduta degli appalti si è finalmente interrotta dopo una crisi che durava ininterrottamente dal 2007. La tendenza si è invertita nel senso della crescita e diamo atto che il merito è soprattutto del governatore Nello Musumeci e di tutti gli assessori regionali competenti, in testa l’assessore alle Infrastrutture Marco Falcone, che si sono quotidianamente spesi per favorire in Sicilia la ripresa del settore edile sbloccando opere ferme da anni e finanziando tutto ciò che si poteva”.

Formuliamo loro l’augurio – ha detto Cutronedi riuscire nel 2021 a consolidare e a migliorare il ritmo di crescita del mercato delle infrastrutture, l’unica leva che in Sicilia può favorire la necessaria ripresa dell’economia e dell’occupazione per recuperare le perdite provocate dall’emergenza Covid. Ma solo un’adeguata spinta dalle risorse del ‘Recovery Plan’, del ‘Piano per il Sud 2030’ e dell’Intesa Stato-Regione sulla rimodulazione del Po Fesr e del Fsc può davvero portare la Sicilia agli stessi standard del resto del Paese. Per questo auguriamo anche che si instauri finalmente un responsabile rapporto di collaborazione fra Roma e Palermo che sia finalizzato, per buon senso, unicamente al bene dei siciliani”. Così il presidente Ance, Cutrone.

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