Alla Sala Futura: “Azzurro”, stralci di vita di Curzio Maltese

In scena alla Sala Futura “Azzurro” di Paola Ponti. Atto unico tratto dal libro di Curzio Maltese “Azzurro, stralci di vita”. Regia Carmen Giardina. Con Antonio Catania. Sergio Colicchio (pianoforte). Musiche Nicola Piovani, luci Danilo Facco, costumi Arabella Bettazzi, coordinamento artistico Norma Martelli. Viola Produzioni – Centro di produzione teatrale.
Lo spettacolo, tratto dal libro “Azzurro, stralci di vita” di Curzio Maltese (1959-2023), pubblicato nel 2023, adattato da Paola Ponti, con la regia di Carmen Giardina, racconta, attraverso un lunghissimo magistrale monologo sostenuto interamente dall’eccellente Antonio Catania, la vita incredibile caratterizzata da momenti chiave vivaci e tragici del giornalista che, colpito da un grave ictus, che gli ‘ruba’ le parole, e poi da un pesante malattia, ripercorre emozionandoci empaticamente, le sue vicende personali e le difficoltà politiche dell’Italia intera dagli anni del boom a quelli di piombo e oltre.
Punteggiato dalle note del pianista Sergio Colicchio che ci regala la musica di Nicola Piovani si snoda il racconto, ambientato in una scenografia minimale, una sorta di sala cinematografica che rispecchia lo stile del famoso giornalista tra leggerezza e riflessioni.
Il piccolo Curzio (un nome inconsueto e a volte imbarazzante voluto dal padre forse per Malaparte ma certamente perché non corrispondeva a un santo) presto orfano di un padre socialista e sempre rimpianto, cresce con la sorella Cinzia e la madre Teresa, commessa della Rinascente e collega di Mariangela Melato ricorda il suo passato.
Attraverso il testo di Paola Ponte, la regia di Camen Giardina e il fluire della voce di Antonio Catania sessant’anni di storia nazionale vengono rivissuti insieme alla famiglia di origine (che dolore la morte della sorella Cinzia…) e quella che si creerà con la moglie e il piccolo Zeno, con la sua carriera non senza problemi ma sempre in crescita (La Stampa, La Repubblica… e dal 2022 al 2023 Domani.), fino a diventare nel 2019 europarlamentare per la lista ‘L’altra Europa con Tsipras’. E poi ancora i suoi amici Beppe Viola, Dario Fo, i comici del Derby (: “ridevamo come pazzi e poi con un pensoso e penoso senso di colpa passavamo alle cose serie) e gli incontri con Vincenzo Cerami, Nicola Piovani, Roman Polanski (Macbeth, un presagio di morte…)
E così scorrono come in una sequenza cinematografica: la bomba di piazza Fontana che lo rende immediatamente adulto e antifascista, il terrorismo, l’assassinio di Moro nel maggio del ’78, il crack del socialismo, Mani pulite, Berlusconi, la polemica contro la Chiesa (“La questua”) la politica, lo sport, il cinema, il teatro.
Muore a 63 anni, compianto da tutti.
Pino Corrias l’ha definito un “fuoriclasse del giornalismo” e Massimo Gramellini “il miglior giornalista della nostra generazione”.
“Curzio Maltese era una delle persone più intelligenti e libere da pregiudizi che ho incontrato. E anche una delle più oneste, generose e disinteressate. Sono doti che raramente vanno insieme. Addio grande amico! Cerco di contenere il pianto, ma è tanto difficile…Che tristezza. Con Curzio Maltese ci lascia un uomo libero, con una scrittura raffinata e un pensiero sempre originale e attento. Mai scontato. Una grande perdita.” dirà Piovani.
Nelle sue note di regia, Carmen Giardina scrive: “…Una struttura composta da proiezioni video e musica, sempre al servizio dell’incalzare della storia e del protagonista, che di volta in volta tiene le fila e interpreta i vari personaggi in un moltiplicarsi di voci… si ride e ci si emoziona, e credo che nessun attore meglio di Antonio Catania possa interpretare la disincantata ironia dello sguardo di Maltese… mai enfatica o retorica, sempre capace di ironia e umanità… si sposa alla perfezione con la musica del suo grande amico Nicola Piovani… un contrappunto perfetto al suo sguardo sulla vita, nei suoi aspetti divertenti come in quelli più toccanti, in cui tutti possiamo ritrovarci”.
Grande apprezzamento da parte di un pubblico attento, pensoso, riflessivo e commosso. Scroscianti gli applausi