Sanità

Sicilia tra zona gialla e variante inglese

Casi di variante inglese preoccupano la Sicilia, dove è escluso il ceppo di origine sudafricana. Situazione seria, lo stipite virale inglese, indicato con le sigle 20B/501YD1 o B.1.1.7, corre in tutta l’Italia con rapidità di contagio inusuale (+30-50% rispetto al ceppo predominante). Il momento è delicato. In tutta Italia, le massime autorità in ambito sanitario invitano a rafforzare le misure di contenimento causa il numero di 7 infezioni da mutazioni del virus. Nell’Isola, sono 6 i casi riconosciuti con un focolaio all’ospedale Garibaldi Nesima di Catania che è stato circoscritto.

Ad abbassare l’allarme il primario di Malattie infettive del Garibaldi di Catania che rassicura: la variante inglese è soltanto più contagiosa (maggiore rischio di ospedalizzazione) e non presenta una maggiore virulenza rispetto al ceppo già noto in Italia. Sulla stessa linea anche il Commissario regionale Covid dell’Asp, Pino Liberti: «Per fortuna, ma non vorrei essere frainteso, – dice – questo cluster è scoppiato dentro l’ospedale. Fosse scoppiato fuori avremmo dovuto isolare un numero di contatti più esteso».

Ulteriore preoccupazione giunge dal fronte case di riposo di San Giovanni La Punta, dove sono risultati positivi quasi tutti gli ospiti e gli operatori delle due residenze per gli anziani del territorio. Disposto dal team Covid dell’Asp di Catania il trasferimento di tutti gli ospiti nella Rsa di Grammichele, al momento adibita a Covid Center, e l’isolamento domiciliari degli operatori. Anche in questo caso, i tamponi sono stati trasportati al laboratorio del Policlinico dalle Usca per verificare, con il ricorso alla tecnologia innovativa Ngs, la sequenza dell’Rna e l’eventuale focolaio di variante proveniente dal Regno Unito.

E mentre nelle ultime due settimane, nel Siracusano, sono stati rilevati ben 53 casi di positività, giungono rassicurazioni sul piano vaccinale. «La campagna di vaccinazione, in corso nella nostra regione con ottimi risultati, è complementare ai comportamenti di ciascuno: non va mai abbassata la guardia e le misure che tutti oramai conosciamo restano sempre determinanti per sconfiggere il virus». Ad affermarlo Bruno Cacopardo, direttore dell’Uoc di Malattie infettive dell’Arnas Garibaldi di Catania.

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