Food & Wine

Sicilia en Primeur: insieme per scrivere un futuro eco sostenibile

“Back to the Roots” come ritorno alle origini, alle radici, le stesse che sono ben radicate nel nostro territorio e che contribuiscono a volgere uno sguardo a un futuro sostenibile e chiaro. Questo è stato il tema centrale della 18ma edizione di Sicilia en Primeur tenutasi nella splendida cornice medievale di Erice. Un argomento che ha posto al centro la necessità di fare sistema e di farlo in Sicilia, per poter condividere, confrontarsi, crescere e trovare insieme quelle soluzioni che possano aiutare il nostro territorio e le nostre viti a tutelare la grande biodiversità della nostra isola e trasformarla in punto di forza. Parola d’ordine eco sostenibilità e lotta integrata ma ancora di più forse l’esigenza di fare rete e collaborare insieme per scrivere oggi la storia di domani.

L’evento itinerante ideato da Assovini Sicilia ha visto confrontarsi giornalisti, scienziati, studiosi, istituzioni, enologi che insieme hanno cercato di delineare il futuro della vitivinicoltura siciliana.

«La Sicilia è  “un continente in miniatura” – racconta Laurent de la Gatinais, presidente di Assovini Sicilia – la sua diversità sarà la chiave del nostro futuro. Quindi bisogna mettere al centro la vite, il suo studio, la sua evoluzione. Si è sempre detto che il fattore umano è fondamentale nel ciclo di produzione, ed oggi penso sia sempre più attuale ed inteso come scienza, conoscenza, know-how. Solo così possiamo affrontare importanti temi, come il cambiamento climatico. Assovini Sicilia vuole essere portavoce e pioniera nel guidare, con nuovi modelli, il futuro della vitivinicoltura siciliana».

Riflettori puntati anche sul ruolo della vitivinicoltura siciliana e sulle sue risposte ai cambiamenti climatici che sembrano trovare nei suoi suoli, nei diversi terroir, nella biodiversità e nei microclimi che la contraddistinguono e nell’assetto viticolo strettamente legato alla tradizione una condizione di privilegio.

«La Sicilia è oggi la più grande area vinicola biologica in Italia – commenta Antonio Rallo, presidente del Consorzio di Tutela Vini Doc Sicilia – è un territorio che, per sua stessa natura, identifica nella sostenibilità la chiave di volta del sistema vitivinicolo siciliano. È in questa direzione che si muove l’industria dell’isola, verso vini di qualità, autentici e riconoscibili nella loro identità e sostenibili lungo tutto il processo di produzione».

Sicilia en Primeur è stata anche un’occasione per promuovere oltre il patrimonio vitivinicolo anche la grande tradizione storico-archeologica, che in questa terra possiamo vantare, attraverso gli enotour che hanno ospitato la stampa nazionale ed estera, ribadendo che in Sicilia il binomio vino e cultura è sempre più vincente. Oltre a presentare in anteprima i vini dell’ultima vendemmia in commercio, l’evento ideato e organizzato da Assovini Sicilia ha fatto conoscere alla stampa italiana ed internazionale la straordinaria varietà vinicola con una serie di degustazioni di oltre 500 vini delle cantine di Assovini Sicilia, tredici DOC, due IGT, e uno speciale focus sul catarratto con la masterclass condotta dal professore Nicola Francesca, dal giornalista enogastronomico Francesco Pensovecchio, insieme all’enologo Vincenzo Naselli: “Il Catarratto: Tempo e Altitudine per generare la bellezza di un aroma”.

Oltre ottanta giornalisti nazionali e internazionali, sette enotour, cinquecento vini in degustazione, due masterclass, hanno chiuso con successo la diciottesima edizione di Sicilia en Primeur.

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