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Sbarca in Sicilia “Il fornaio libanese”: presentazioni a Palermo, Catania e Siracusa

Il fornaio libanese“, 12° romanzo dello scrittore Eugenio Cardi, residente a Roma, è un romanzo di Resistenza, femminista e antifascista.

In libreria dal 7 maggio 2025 per Santelli Editore (distribuito da Messaggerie Libri), nell’ambito della campagna nazionale di promozione della lettura denominata “Il Maggio dei Libri“, edizione 2025, il romanzo di Cardi verrà presentato: a Palermo, nella splendida cornice di Villa Trabia, il prossimo 22 maggio (ore 17), relatori:  Prof. Charlie Barnao (Università degli Studi di Palermo), dott. Antonio Ferrante (Presidente Ass.ne “Sposta la linea”) e a Catania nello storico Palazzo della Cultura il 23 maggio (Sala S. Agata, ore 18), relatori: Antonio Ferrante, Farid Adly (Direttore Editoriale Anbamed), moderano i giornalisti Lidia Ginestra Giuffrida e Giovanni Iozzia.

A seguire, il 24 maggio (ore 17,30), l’autore del romanzo sarà ospite – unitamente alla giornalista siracusana Lidia Ginestra Giuffrida – del Comune di Siracusa nella favolosa location di Spazio 900, ex convento del ritiro, via Mirabella 31, con il Patrocinio dell’Assessorato alla Cultura.   

Ambientato a Beirut durante l’invasione israeliana del Libano nel 1982, il libro intreccia la vita di personaggi indimenticabili – civili, combattenti, intellettuali, bambini – che lottano quotidianamente per la sopravvivenza, la dignità e la verità.

Protagonista del nuovo romanzo del dottor Cardi è Ibrahim, ex professore di letteratura divenuto panettiere dopo la morte del padre, proprio nei giorni dell’invasione. Il suo forno diventa un luogo simbolico: rifugio per la resistenza, scuola per i più giovani, spazio di memoria e speranza. Accanto a lui si muovono figure intense e complesse che incarnano la resilienza femminile e la partecipazione attiva alla lotta contro l’oppressione: Najma e Zaynab, sorelle palestinesi di 20 e 10 anni, vissute da sempre in campi profughi, decidono spontaneamente di resistere e di sopravvivere all’invasione dello Stato di Israele entrando a far parte della resistenza armata. Lo faranno – unite e coese tra loro – da due posizioni diverse e lontane: Zaynab da Beirut, restando nella capitale libanese con la madre Layla e Najma da Jenin, campo profughi palestinese della Cisgiordania dove Tariq, padre delle ragazze, cerca di assistere le persone lì rifugiatesi. Sullo sfondo la verità storica dello strazio di milioni di persone maltrattate, incarcerate, ammazzate. “Il fornaio libanese” è un romanzo che narra la dura storia vera di un popolo che dal 1948 non ha ancora ricevuto riscontro del proprio “diritto al ritorno”.

Sai habibti cosa succede quando si brucia un libro? Le parole restano nella memoria di chi le ha lette. È per questo che continuiamo a fare il pane, a raccontare storie, a vivere. Perché la memoria è più forte delle bombe…“.

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