Sanità

Decreto Covid: Sicilia verso la zona arancione, Pasqua blindata per tutti

Questa volta, a disciplinare il contenimento del Covid-19 sarà un decreto-legge con il coinvolgimento del Parlamento, e non quindi un Dpcm. L’ok, in questa direzione, giunge dal Consiglio dei ministri. Misure molto più restrittive, rispetto a quelle stabilite lo scorso 2 marzo, disposte per fronteggiare la terza ondata del Covid-19 che è in atto. Alle 16 si è riunita la Cabina di Regia sul monitoraggio settimanale dei dati Covid. “Misure necessarie” quelle che milioni di italiani aspettavano. Da lunedì prossima la mappa dell’Italia cambia colori. Da sabato fino a lunedì di Pasquetta tutto chiuso, aperti soltanto i beni di prima necessità e deroghe solo per quanto riguarda le visite.

Il ‘Decreto Draghi‘ sarà in vigore da lunedì 15 marzo a martedì 6 aprile escluse le zone bianche. L’Italia diventa quasi tutta rossa e un po’ arancione, con le zone gialle che si scuriscono diventando arancioni. Spariscono le zone gialle, dunque, e l’unica regione bianca sarà la Sardegna, che vive un periodo da “isola felice”. Nelle zone arancioni possibilità di zone rosse mirate, ove dovesse rendersi necessario, nelle aree in cui è alto il rischio di circolazione di varianti del virus per diffusività o malattia grave. Intanto, il presidente Draghi ringrazia tutti per l’infinita pazienza.

La zona rossa “automatica” scatta in tutte le aree in cui si supera il tetto dei 250 contagi ogni 100mila abitanti. Pasqua blindata da Lockdown e, dal 3 al 5 aprile, l’Italia diventa un’unica zona rossa con divieti validi per tutto il territorio nazionale. Quanto alle visite ad amici e parenti, sempre dal 3 al 5 aprile, è consentito lo spostamento all’interno della propria Regione verso una sola abitazione privata abitata, permesso accordato soltanto una volta al giorno e nella fascia oraria 5 – 22. Limite imposto di due persone oltre a quelle già conviventi e oltre ai minori di 14 anni, alle persone disabili o non autosufficienti conviventi.

In zona rossa, chiusi i negozi e saracinesche abbassate anche per barbieri e parrucchieri. Tra le “vecchie” disposizioni, ritorna il coprifuoco su tutto il territorio nazionale, che si riconferma ancora. Al via, dal 1 gennaio, congedi parentali retroattivi per 290milioni, non retribuiti per chi ha figli dai 14 ai 16 anni e retribuiti al 50% per chi ha figli sotto ai 14 anni. Diritto di smart working per i genitori con figli under 16 e bonus baby sitter fino a 100 euro alla settimana per lavoratori autonomi, operatori sanitari e Forze
dell’Ordine.

A fare il punto in Sicilia è il presidente Musumeci che esprime «fiducia nella campagna vaccinale» secondo il quadro unitario per il nuovo piano vaccini e dice: «Certamente darà un impulso anche l’autorizzazione imminente al quarto vaccino, quello monodose. La Sicilia si adegua congiuntamente – comunica il presidente siciliano – e, pertanto, completate le prenotazioni già attive sui servizi essenziali, si procederà seguendo il criterio anagrafico e di fragilità. Restano ancora alcune questioni irrisolte, come l’utilizzo dei soli vaccini Pfizer e Moderna (allo stato) per le persone con fragilità, vaccini che sono diretti anche ai più anziani. Ma in Sicilia procediamo spediti e voglio mandare un messaggio di fiducia verso la scienza e di impulso alla campagna vaccinale».

«Qui da noi abbiamo una forte collaborazione con la Protezione civile, che dipende dalla presidenza della Regione, con le Forze armate e con il Sistema sanitario. È un modello che sta funzionando e va consolidato. Stiamo lavorando, con impulso dei dipartimenti dell’Industria e della Salute, a varare una ulteriore presenza, oltre quella siracusana, con hub vaccinali in tutte le aree industriali delle nove province. Essere capillari e veloci è il nostro obiettivo più importante». Così il presidente della Regione Siciliana a margine dell’incontro Stato-Regioni, svoltosi alla presenza dei ministri Gelmini e Speranza.

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