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Al Teatro del Canovaccio di Catania, il sogno di Gaber rivive in scena

La nuova stagione del Teatro del Canovaccio di Catania si apre nel segno della memoria e della poesia. Nel weekend di Ognissanti, sarà in scena “Sogno di un’antica speranza – Omaggio a Giorgio Gaber”, un progetto scritto, diretto e interpretato da Gianmarco Arcadipane il quale, che per la prima volta, affronta la regia teatrale vestendo inoltre i panni di un giovane Signor G.
Lo spettacolo, costruito come un sogno in bilico tra realtà e memoria, ripercorre la parabola artistica e umana del cantautore milanese. Sul palco scorrono frammenti di vita e d’Italia: la scoperta da parte di Mogol, l’intesa artistica e l’amicizia con Sandro Luporini, con Tenco, Mina, Celentano, Jannacci e Battiato, fino al legame profondo con la moglie Ombretta Colli e con la sua Milano. Tutto prende forma davanti a un grande albero scenico, simbolo della ricerca di verità che Gaber ha inseguito per tutta la sua e carriera.
Il progetto nasce come riflessione sul presente, più che come semplice tributo. Portare in scena Gaber oggi significa affrontare un gigante della parola e del pensiero, un artista capace di trasformare il teatro in un atto di coscienza collettiva. «Raccontare un uomo come Gaber non è semplice – spiega Arcadipane – ma la sua umanità mi ha sempre attratto. Pur non avendolo mai visto dal vivo, ho sentito il bisogno di studiarlo, di comprenderne il linguaggio e la sua idea di libertà».
In scena, accanto ad Arcadipane, l’attrice e cantante Ornella Brunetto nel doppio ruolo di Mina e di musa ispiratrice: «Gaber è stato un’artista dirompente e profondamente sincero che ha mostrato tutte le contraddizioni della società del suo tempo. E lo ha fatto con la parola, con la voce, con il corpo, con la mimica e con un bagaglio musicale enorme”.
Alle dichiarazioni di Ornella fanno eco quelle di Nicola Costa che a sua volta darà voce a più personaggi: Mogol, Luporini, Nanni Ricordi, ma anche al narratore dell’intero racconto: «Gaber è un universo – racconta Costa – dentro di lui convivono l’ironia, la rabbia, l’amore, la disillusione. Con questo lavoro abbiamo cercato di restituire al pubblico un frammento di quella verità così nuda e autentica che lo ha reso unico».
La squadra tecnica è composta da Rita Stivale (assistente alla regia), Marco Iozza (scenografie), Marco Napoli e Francesco Rizzo (luci e fonica), Noemi Squillaci (arrangiamenti musicali) e Irene Tomarchio (costumi).
Un gruppo affiatato che costruisce, con cura artigianale, un’esperienza teatrale sospesa tra la memoria di un’epoca e la necessità di ritrovare il senso del presente.
Il debutto di “Sogno di un’antica speranza” è fissato per venerdì 31 ottobre alle ore 21:00, con repliche sabato 1 e domenica 2 novembre, nei doppi spettacoli delle 17:30 e delle 21:00.
Un appuntamento per chi ama il teatro che interroga, che sogna, che continua a cercare, proprio come faceva il Signor G. Prenotazioni al numero: 348234493.

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